Tra le molte novità introdotte da Dorna negli ultimi mesi c’è la possibilità di accedere, per la stampa, ai comunicati ufficiali con cui lo Steward Panel penalizza piloti e squadre in caso di comportamenti inappropriati o scorretti. A inaugurare questo nuovo sistema, suo malgrado, è stato Pol Espargarò, che durante le ‘pre qualifiche’ del venerdì, ormai unica sessione a stabilire i piloti che entreranno direttamente in Q2, ha ostacolato Marc Marquez alla curva 4.
La motivazione è piuttosto evidente: Marc arriva fortissimo in curva quattro, nello specifico con 44 millesimi di ritardo dalla prima piazza, e trova Polyccio decisamente lento e in piena traiettoria. A questo punto Marquez è costretto a chiudere il gas. Difficile dire se il giro gli avrebbe davvero permesso di entrare nei dieci, ma non ci sono grossi dubbi sul fatto che Marc aveva tutto il diritto di provarci. Lo Steward Panel ha quindi stabilito tre posizioni di penalità per la gara della domenica, in qunto l’azione di Espargarò rientra nel “Tipo di incidente 2.b”, che poi sarebbe “Rallentare durante gli ultimi dieci minuti di una sessione di prova - disturbando un altro pilota e inficiando direttamente sulla sua possibilità di entrare in Q2”. La nota chiarisce poi che essendo la prima violazione della stagione per Pol Espargarò, tre posizioni sulla griglia di partenza sono una penalità appropriata.
“Capisco perfettamente quello che è successo a Pol”, ha dichiarato Marquez ai microfoni Dorna. “Quando passi tanto tempo a casa e non guidi moto come queste… ho avuto esperienze simili in passato e da fuori verrebbe da dire ‘ma che sta facendo?’, ma capisco. È difficile prendere dei riferimenti e capire la velocità quando stai a lungo lontano dalla pista. È vero che queste sono le regole e che lui era in mezzo alla traiettoria, ma non è importante”.
Anche Pol si dice d’accordo con le parole di Marc: “Devo chiedere scusa, ho ancora grossi problemi a capire a che velocità arrivano i piloti, se stanno spingendo o no. Pensavo di avergli lasciato dello spazio ma non è stato così, ero in mezzo e accetto la penalità. Partirò indietro di tre posizioni ma questo non è importante, ciò che conta è continuare a lavorare. Lui mi capisce perché gli è successa la stessa cosa. Queste moto arrivano fortissimo e a volte è anche difficile spostarsi dalla linea ideale”.
In breve, se stai fuori a lungo perdi la concezione della velocità. O, almeno, la concezione della velocità di una MotoGP. Il che ci restituisce l'idea, per l'ennesima volta, di quanto questi prototipi siano diventati estremi. Un esempio simile ce lo aveva fornito Jack Miller al Sachsenring, durante la presentazione del nuovo integrale Alpinestars Supertech R10, primo prodotto che l'azienda veneta dedica al mondo della velocitòà in circuito: "È brutto da dire", aveva raccontato Jack tra una cosa e l'altra. "Ma normalmente quando arrivi a staccare 360 Km/h, come al Mugello, non vedi la curva. Vedi tremare tutto".