L’enduro estremo si può riassumere nella descrizione del genio in Amici Miei: fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione. Perché i terreni cambiano di continuo e serve inventare, farlo in fretta e con la giusta convinzione. Se ti chiami Pol Tarres e hai deciso di correre al Romaniacs poi, a questo ci devi aggiungere una moto da 200 chili quando gli altri corrono con la metà del peso e la stessa potenza. Vedere per credere.
Lo spagnolo infatti ha partecipato alla corsa con una Yamaha Ténéré 700, che per quanto debitamente preparata resta una bicilindrica on-off (o adventure, se preferite) in un mondo di moto specialistiche ad un solo cilindro. La preparazione, il talento e la voglia di farcela sono stati determinanti. E il risultato finale è impressionante: Tarres, applaudito da tutto il paddock, ha chiuso con una 18° posizione finale regalando a Yamaha la miglior pubblicità possibile.
Se è vero che spesso che acquista questo genere di moto lo fa per un utilizzo prevalentemente stradale, è altrettanto vero che in mani esperte moto come la Ténéré 700 hanno pochissimi limiti. Di peso ed ingombri sicuramente, ma con una ciclistica sana e tanta manetta possono arrivare (quasi) ovunque. Ecco perché, dalla KTM 790 Adventure alla più recente Aprilia Touareg 660, il segmento delle bicilindriche on-off sta tornando a farsi sentire prepotentemente dopo anni di latitanza.