La Enduropale du Touquet è una folle gara in fuoristrada ideata da Thierry Sabine, il padre della Dakar. L’idea è semplice: qualche chilometro a gas spalancato lungo la spiaggia e poi ritorno tra le dune, che un tempo erano naturali e adesso vengono costruite dall’organizzatore, il tutto per tre ore di tempo. Partecipare alla gara è gratuito, motivo per cui ogni anno la spiaggia francese attrae un numero sconfinato tra piloti di ogni disciplina e semplici amatori. Il Touquet non è rally, motocross o enduro, è un insieme di tutte e tre le cose che non favorisce nessuno ma piace a tutti. La spiaggia infatti ha una conformazione particolare che, col passare dei giri, diventa difficile da interpretare per chiunque.
Nel febbraio 2019, un anno prima che il mondo si fermasse a causa della pandemia, sulla spiaggia di Touquet-Paris-Plage si sono schierate ancora una volta centinaia di moto e quasi mezzo milione di spettatori. Alla partenza c’è un tale assembramento di piloti, moto e pubblico da farlo sembrare un mondo lontano, dove le uniche mascherine sono quelle per proteggere gli occhi dalla sabbia. Jeremy Van Horebeek regala la sua ad un marshall prima della partenza “È un regalo per te” gli dice mentre l’altro lo guarda attonito. Poi la partenza ed il caos, con uno stuolo di moto a sollevare la sabbia ed i professionisti che si accucciano per prendere velocità sul rettilineo.
Dopo un quarto d’ora, Van Horebeek comincia a superare i piloti tra le dune: viaggia a velocità doppia, come se stesse correndo su di un tappeto mobile all’aeroporto mentre gli altri camminano. Ne supera sessanta in un minuto, uno al secondo, cambiando linee con una velocità imbarazzante per chiunque altro. Dopo due ore di gara in prima posizione però, si scontra con un doppiato e rompe il radiatore della sua Honda, chiudendo ben lontano dal podio.
I piloti lo sanno bene: così sono le gare.