“Mi risulta che Marc Marquez proverà a tornare prima della fine della stagione per avere così modo di lavorare alla Honda del 2023” – Lo ha detto Lucio Cecchinello ai microfoni di Sky, nel bel mezzo di un fine settimana terribile per il colosso giapponese. Per otto anni al Sachsenring ci sono stati solo Marquez e la Honda, adesso invece della Honda non c’è stata traccia al traguardo e meno male che il collaudatore Stefan Bradl, nonostante tutto, ha portato una RC213V sotto la bandiera a scacchi. Mai così male nella storia per il marchio più titolato della storia recente del motomondiale e futuro che sembra sempre più appeso a un nome solo: Marc Marquez.
Il catalano nei giorni scorsi si è sottoposto ad una prima visita di controllo dopo l’intervento fatto negli Stati Uniti. Dovrà stare fermissimo per ancora un po’ di giorni, senza sforzare attivamente il braccio e la spalla, ma le cose stanno andando bene, almeno a giudicare da quanto lo stesso Marquez ha riferito sui suoi profili social. Solo che a non andare bene, anzi ad andare sempre peggio, è la Honda e per l’otto volte campione del mondo c’è solo una prospettiva all’orizzonte: recuperare prima del previsto per utilizzare l’ultima parte del 2022 per indirizzare gli ingegneri giapponesi verso la strada giusta. Altrimenti anche il 2023 sarà di sofferenza piena e gli anni che Marquez si porta dietro cominciano a non essere pochini, visto che proprio a febbraio del 2023 ne compirà 30 (la soglia oltre cui nessuno è riuscito a vincere un mondiale negli ultimi anni).
Ecco perché quella frase di Lucio Cecchinello suona quasi di condanna per Marc Marquez, che non può permettersi neanche di stare male. Honda, dalla sua, non lo sta aiutando a stare tranquillo e anche le mosse sul mercato non sembrano suggerire una condizione di lucidità. In HRC, è cosa nota, il più accreditato a prendere il posto di Pol Espargarò è Joan Mir, ma il maiorchino ha uno stile di guida totalmente differente a quello di Marc Marquez. Piloti agli antipodi che, in questo momento, rischiano di diventare un problema per chi lavora alla RC213V, visto che non sanno già più che pesci pigliare. Per questo da qualche settimana si parla anche di Jorge Martin, che invece somiglia di più a Marc Marquez.
Mercato a parte, però, qualcosa va fatto subito e a dirlo, dopo la tremenda domenica in Germania, è stato proprio il collaudatore Stefan Bradl: “Dopo un paio di giri ho dovuto rinunciare alla lotta per prendere aria fresca per la mia moto e per il mio corpo. Poi ho solo provato a finire la gara, e non so come ho fatto perché fisicamente ero oltre il limite. Mi sono bruciato la gamba destra, e anche il piede, perché è uscita aria molto calda. Immagino sia stato il calore del motore e qualcosa del genere non è accettabile. Un giorno molto triste per me, per noi in generale. Ma è stata una situazione davvero inaccettabile”.