"Brands Hatch è come una Donington, ma per le macchine. Il feeling quando si guida qui è incredibile, l'unica cosa è che è difficilissimo sorpassare" - sono le ultime parole di Valentino Rossi prima di tornare al box WRT e attendere che il compagno di squadra Maxime Martin gli consegni il volante della BMW M4 per disputare la seconda metà di Gara 2. Nella prima manche inglese della domenica mattina, il Dottore e il pilota belga hanno remato nelle retrovie dopo una difficile partenza dalla ventesima casella (in qualifica improvvise bandiere gialle avevano compromesso il giro di Rossi, altrimenti in linea per conquistare una top 10 in griglia di partenza). Per la seconda manche, però, Valentino e Maxime hanno grandi aspettative: partono terzi grazie ad una grande prestazione nel giro secco da parte del pilota di Uccle.
Martin scatta bene, mantenendo la terza piazza e uscendo indenne dalla caotica rolling start. Dopo mezz'ora i distacchi nel gruppo di testa sono estremamente ridotti, complice anche una Safety Car che ha compattato il gruppo. È questo il momento in cui Maxime rientra in pitlane e consegna la BMW M4 numero 46 del Team WRT a Valentino Rossi. La squadra belga è tra le più veloci nel pit stop, aggiudicandosi un vantaggio che consente al Dottore di rientrare in pista sopravanzando l'Audi R8 di Gregoire Demoustier, che perde posizioni. Rossi, secondo, ora deve gestire attacchi e ambizioni di gloria del compagno di marca Charles Weerts, tre volte vincitore del GT World Challange Europe. Il Dottore calpesta con decisione i cordoli di Brands Hatch, sfruttando ogni centimetro della pista e accarezzando i ciuffi d'erba che sfilano vicini e ricoprono vie di fuga ampie poco più di tre metri. Il tracciato britannico - stretto, veloce e con ripidi cambi di pendenza - è un circuito vecchio stile; quel genere di layout che, storicamente, nelle due ruote, esaltava le caratteristiche del 46.
In una domenica di metà maggio Valentino Rossi, a 44 anni, gareggia ancora su un logoro asfalto inglese; genera ancora entusiasmo, sorrisi, bollicine e scenette da attore consumato. Un entusiasmo perenne, inattaccabile da qualsiasi sofferenza, grazie al quale Rossi e il giallo fluo hanno cambiato il mondo del motociclismo. Ora che Valentino ha quattro ruote, niente sembra essere cambiato: negli ultimi giri il Dottore è un martello pneumatico che batte in sequenza sul piede dell'1'25" basso, sufficiente per non perdere di vista il leader Mattia Drudi e firmare il primo podio nel GT World Challenge Europe (Rossi era già salito sul podio con la BMW ma si trattava della 24 Ore di Dubai, una partecipazione speciale). Questo risultato, invece, ha un sapore diverso; vale punti iridati, vale la consapevolezza che Rossi ormai ha ben poco da invidiare anche ai migliori piloti d'auto. Il Dottore taglia il traguardo, alza il braccio e stringe il pugno per esultare, mentre le telecamere regalano al pubblico inglese un bel primo piano - on board - tutto felicità. Rossi completa il giro d'onore, transita in pitlane, apre la portiera e abbraccia forte Maxime Martin, poi replica il gesto con gran parte del team WRT, con Albi Tebaldi e con Max Montanari. Poi uno scatto, un altro sprazzo dei giorni migliori: Valentino sale sul tettuccio della BMW e alza le braccia al cielo, prima di lanciarsi verso i suoi uomini come faceva al parco chiuso dopo una vittoria in MotoGP. Sul podio il Dottore si scola lo champagne e poi lascia cadere la bottiglia verso Tebaldi, amministratore delegato della VR46, che la raccoglie al volo accompagnato da un generale "Olé" da parte del paddock. Valentino Rossi nel 2000, a Donington, conquistava la prima vittoria in top class. Oggi, 2023, Inghilterra - Brands Hatch - ha due occhi azzurri che brillano allo stesso modo: "Sono così felice! Il podio è sempre speciale ma questo forse ancora di più, perché è il primo. Avevamo già avuto una buona chance a Monza, ma siamo stati sfortunati. Maxime oggi ha fatto un gran lavoro in qualifica e mi ha dato la macchina in una bellissima posizione, io avevo un buon passo. Grazie a tutti, a tutto il team e a Max. Sono molto contento".