La zampata vincente l’ha piazzata Jack Miller, facendo registrare il miglior crono di giornata (1,53,183) con la Ducati Desmosedici del team factory e stracciando il record del circuito di Losail che apparteneva a Marc Marquez. Alla velocità massima ci ha invece pensato un’altra Ducati, quella di Joahnn Zarco (1,53,899), che ha sfiorato i 353 km/h, ma che nonostante questo ha chiuso dietro alle Yamaha del Team Monster Energy di Fabio Quartararo e Maverick Vinales, rispettivamente secondo e terzo
Due Yamaha e una Ducati, dunque, sul podio virtuale di Losail, con Pol Espargarò (quinto ma stesso identico tempo di Zarco) che ha dimostrato di aver trovato subito la quadra della sua Honda RC213V. L’altra, quella di Stefan Bradl, è invece finita presto nel box, per le conseguenze di una caduta che ha costretto i meccanici agli straordinari e il pilota tedesco ad un passaggio in clinica mobile.
L’Italia dei motori, oltre che per le due Ducati, può gioire anche per le indicazioni che sono arrivate dall’Aprilia, visto che Aleix Espargarò, dopo essere stato sempre nelle zone alte anche nella prima sessione dei test, ha chiuso oggi con il sesto tempo (1,53,971), confermando una significativa crescita della RS-GP. Lo spagnolo di Aprilia ha completato il sestetto dei piloti che sono riusciti ad abbattere il muro dell’1,54, con il ruolo di “primo degli umani” che è invece toccato al campione del mondo in carica Joan Mir con la sua Suzuki (1,54,078), seguito dal compagno di squadra Alex Rins (1,54,143)che chiude il gruppo dei piloti a meno di un secondo dal primo.
Per trovare il primo degli italiani bisogna quindi scendere fino alla nona piazza, occupata da Francesco Bagnaia e dalla sua Ducati del team ufficiale. Chiude la top ten il giapponese Takaaki Nakagami con la Honda del team di Lucio Cecchinello. Franco Morbidelli non è invece riuscito a schiodarsi dal tempo di 1,54,367, occupando così la undicesima casella e mettendosi alle spalle sia Miguel Oliveira, con la prima delle KTM, sia il compagno di squadra, Valentino Rossi, con l’altra delle Yamaha M1 del Team Petronas. Per il nove volte campione del mondo è stata un’altra giornata difficile, anche se un vero e proprio attacco al tempo non c’è stato (se non in serata) e si è preferito lavorare sui settaggi e sulla ricerca del passo gara.
Per quanto riguarda gli altri italiani, Enea Bastianini ha agguantato il quattordicesimo tempo quando ormai mancava meno di mezz’ora alla fine della giornata di test, dopo essere stato sempre appaiato al compagno di squadra Luca Marini, che invece non è andato oltre il ventiduesimo tempo. L’esordio con la KTM continua a sembrare difficile – anche se qualche miglioramento si è visto - per Danilo Petrucci: diciassettesimo davanti comunque alle altre KTM di Binder e Lecuona. Chiude la lista della truppa tricolore Lorenzo Savadori, con la sua Aprilia che ha fermato il cronometro sul venticinquesimo tempo, davanti solo ai collaudatori di Ducati, Suzuki e Yamaha.