Partiva dalla Q1 Marc Marquez, e non certo da favorito: Joan Mir è andato subito fortissimo, Alex Marquez sembrava del tutto intenzionato a riscrivere la storia famigliare e Miguel Oliveira in Portogallo ha sempre qualcosa in più da raccontare. Invece Marc prende la scia del compagno di squadra, guadagna un paio di decimi sul rettilineo - mai più ripresi dagli altri - e fa segnare un nuovo record del circuito: 1:37.675. Non solo, decide anche di restare a braccia incrociate nel box evitandosi il secondo run per risparmiare una gomma morbida. Gli inglesi direbbero che Marc Marquez è sharp, affilato. Preciso, chirurgico, spietato. Per le Q2 però il discorso sembra diverso: Jack Miller va subito più forte, Pecco Bagnaia abbassa il record a uno stellare 1:37.290 e la faccenda sembra decisamente chiusa. Invece no, all’ottavo e ultimo passaggio Marc Marquez torna a spingere, stavolta sfruttando la scia di Enea Bastianini (6°): dopo aver approfittato del suo compagno di squadra si è concentrato sul compagno di squadra dell’uomo da battere. Il tempo, mentre sul rettilineo sventola la bandiera a scacchi, è di 1:37.226, ennesimo record sul tracciato portoghese. Marc Marquez non è il più veloce sul giro secco, non ha certo la moto più completa in griglia e nemmeno sul passo sembra un riferimento, eppure è lì, a partire davanti a tutti sfruttando la malizia e un filo d’astuzia, esattamente come faceva Valentino Rossi negli anni in cui correva contro Stoner, Lorenzo e Pedrosa. È vero che Valentino non è mai stato un cacciatore di scie, ma contro piloti più giovani (e almeno altrettanto veloci) ha sempre fatto valere il peso dell’esperienza. Ora, con Marc, gli altri dovranno reagire al più presto.
Pecco Bagnaia (2°) l’ha già fatto al microfono di Antonio Boselli per Sky: “Pensavo che non ci si potesse aspettare qui, mi dispiace perché mi hanno fatto buttare via un giro”. Ce l’ha con Miguel Oliveira (4°) che lo ha ostacolato a fine turno. A colpire piuttosto è il pessimo umore di Pecco, ed è un segnale più che positivo per lui che evidentemente era convinto di poter migliorare ancora il tempo, anche in questo caso senza sfruttare la scia dei piloti davanti.
Marc Marquez da parte sua parla chiarissimo: “Ho fatto un po’ il giocoliere, e non è la forma più bella per cercare i risultati ma con la Honda è così, lo devo fare. So che la qualifica è molto importante, ora ancora di più, e anche se non siamo nella nostra posizione reale va bene così”. La notizia quindi è che Marc, nonostante i problemi nei test e la tensione in Honda, corre per il podio ed effettivamente sembra essersi nascosto durante l’inverno. "In pista sono un bastardo", ha detto (e ripetuto) in questi mesi. Ecco perché. Gli altri, contenti o meno, dovranno adattarsi alla svelta, ragionando con più attenzione sulle scie e sull'approccio dello spagnolo.