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Quest’Alfa Romeo porterà
Kimi Raikkonen al ritiro

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

3 agosto 2020

Quest’Alfa Romeo porterà Kimi Raikkonen al ritiro
Non siamo pronti a questo addio ma Kimi Raikkonen - 41 anni come Valentino Rossi - si sta preparando a salutare la Formula 1. Scelta in cui è implicata anche la terribile Alfa Romeo di questa stagione. Una macchina che non fa divertire il finlandese e, senza divertimento, Kimi non ha mai fatto nulla in tutta la sua vita

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Sarà una Formula 1 meno divertente quella senza Kimi Raikkonen. Mancherà uno dei grandi protagonisti di questo sport, in pista e fuori, un personaggio ai limiti della realtà i cui musi lunghi e le dichiarazioni monosillabiche si sono trasformate nella forza assoluta di un pilota amatissimo.

Non siamo pronti a salutare Kimi, nessuno di noi lo è. 

Non lo sono i tifosi della Rossa che in Raikkonen conservano il ricordo dell’ultimo Re di Maranello, campione del mondo nel 2007 in una stagione di Formula 1 ai limiti della realtà. Non lo sono i finlandesi che dovranno riporre il loro patriottismo in un sicuramente meno carismatico Valtteri Bottas. Ma la verità è che nessuno - dal più sfegatato tifoso di Lewis Hamilton all'eterno innamorato di Fernando Alonso - sarà pronto al ritiro di Kimi. Con lui se ne va l'ultimo vassallo di una Formula 1 di cui è stato grande protagonista e una grande fetta di intrattimento fuori dalla pista.

Non siamo pronti, nessuno lo è, ma la probabilità del ritiro di Kimi Raikkonen a fine 2020 si sta velocemente trasformando in una certezza e il suo addio al mondo della Formula 1 - in cui milita dal 2001 - è sempre più vicino. 

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Nel gioco delle sedie (o dei sedili) del mercato piloti di questa stagione il finlandese potrebbe rimanere fuori: con Sebastian Vettel che vorrebbe firmare con Aston Martin (ex Racing Point), lasciando a piedi il povero Sergio Perez - a cui in questo periodo non sembra andarne dritta una - che prenderebbe così il posto di Kimi in Alfa Romeo.

Ma sembra che a monte della decisione ci sia il desiderio di Raikkonen di lasciare la Formula 1 dopo una carriera lunghissima, soddisfacente, e un lavoro che prima di tutto lo ha sempre fatto divertire. 

"Non lo farei se non mi divertissi" ha sentenziato più volte, rispondendo a chi lo dava pronto al ritiro dopo l'addio in Ferrari. Perché Kimi - come il coscritto Valentino Rossi - corre perché correre lo rende felice. Ma quest'anno la sua monoposto, un'Alfa Romeo Racing disastrosa, non lo riesce a far divertire. 

In qualifica non riesce a entrare in Q2, in gara superare è quasi impossibile, il motore è un disastro e dalle parole del Team non sembrano esserci grandi prospettive di miglioramento per questa stagione. Così mentre Antonio Giovinazzi, giovane e sempre in cerca di visibilità per rimanere in Formula 1 il più a lungo possibile, si sforza nel trovare la spinta per costruirsi una stagione quanto meno accettabile, l'umore di Raikkonen è sempre più scuro. 

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Negli ultimi anni poi abbiamo visto nel "ice man" più famoso del mondo un vero e proprio cambio di personalità. Più consapevole di se stesso, più ironico e sicuramente più felice: una maturità di cui i suoi figli e la moglie Minttu sono sicuramente responsabili e una serenità che potrebbe essere alla base del desiderio di ritirarsi. 

Alla fine il grande carrozzone della Formula 1 è un circo che non si ferma mai e un quarantenne come Raikkonen potrebbe scegliere di dedicarsi ad altro: alla carriera del piccolo Robin, che già si candida ad essere il secondo Raikkonen pilota della storia di questo sport, alla passione per il cross e per il rally, alla famiglia e a quel grande amore per l'Italia, dove già passa parecchi mesi all'anno. 

E poi Kimi non ha mai fatto nulla che non lo facesse divertire e questa Alfa Romeo è un disastro su tutti i fronti. Difficile e lenta come la Ferrari, da cui prende il motore, ma problematica anche su telaio, aerodinamica e con qualche problema di affidabilità. Sono anni che Raikkonen non punta a vincere un mondiale e tutti i suoi tifosi si sono abituati all'idea di vederlo in pista solo per una sana dose di divertimento dato e ricevuto (cosa che invece si tende a non accettare quando si parla di Valentino Rossi) ma con una monoposto a fondo classica, più lenta della Williams, non possiamo contare nemmeno sul divertimento. 

Continuiamo a non essere pronti al grande saluto di un incredibile, immenso, pilota della storia della Formula 1 ma sappiamo che Kimi, senza quella dose di divertimento tutto suo, non sarebbe Kimi. E allora prepariamoci ad accettare il suo ritiro e a salutare un personaggio unico, magari nell'attesa di vedere (il prima possibile) suo figlio Robin lì dove oggi c'è lui. 

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  • Formula 1

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