La MotoGP ricomincia davvero, è ufficiale. Non il #2023StartsNow dei test di Valencia o le prime moto in pista a Sepang, questo weekend si corre sul serio. E, per la prima volta nella storia, di gare ne vedremo due per la stessa categoria, con la sprint race (metà giri e metà punteggio) che andrà ad aggiungersi alla tradizionale gara della domenica. Il che non produce soltanto 42 gare e un totale di 777 punti per il vincitore in una stagione, ma anche una motivazione in più per seguire le gare il sabato e portare nuovi appassionati nel clan, risposta quantomeno concreta alla crisi di pubblico subita dallo sport negli ultimi anni.
Così, mentre i piloti si sforzano di non prendere troppo male la notizia, chi può cerca di far fruttare l’investimento. Dai circuiti vengono offerti pacchetti sconto per seguire tutto il weekend e le televisioni cominciano a sperimentare nuovi modi per catturare l’attenzione degli spettatori. Sky questa opportunità l’ha colta con grande intelligenza, regalando a tutti - in via eccezionale, si legge - la possibilità di seguire la prima sprint race della stagione direttamente da YouTube, in modo da offrire un primo assaggio della stagione nella maniera più democratica possibile. Allo stesso modo, le prime sei gare sprint della stagione verranno trasmesse in chiaro su TV8.
A questo proposito in questi mesi si è discusso molto sul ruolo delle pay tv e sul numero di appassionati che si aggiungerebbero alla lista se le gare fossero in chiaro. Il che, a ben vedere, non solo è impossibile (partiamo dal fatto che Dorna fa pagare un abbonamento per le gare in streaming) ma sarebbe per certi versi controproducente: chi paga un abbonamento - a Sky in Italia e a DAZN in Spagna - ottiene in cambio una lunga serie di contenuti in esclusiva, avvicinamenti e servizi a cui altrimenti dovrebbe rinunciare. Oltre a questo, il sempre doloroso paragone con la Formula 1 ci ricorda che per coinvolgere gli appassionati non è necessario regalare loro lo spettacolo: il punto, piuttosto, è riuscire a garantire un prodotto a cui diventa difficile rinunciare.