Raul Fernández ad Assen è riuscito a portare a casa il suo miglior risultato dell'anno. Il pilota si è posizionato dodicesimo in una gara fatta di perdite e cadute, una gara finita solo da dodici piloti. Un errore al decimo giro di gara, durante la lotta con Fabio Di Giannantonio per il decimo posto, l’ha mandato in coda al gruppo. Da lì l’ha risalita, ed è riuscito a superare Jonas Folger e Stefan Bradl: "Devo ammettere che sono stato un idiota, mi sentivo molto bene con la moto. Sabato stavamo lavorando sull'elettronica e ho commesso un errore alla curva 11. Penso di aver perso la gara lì. A volte penso di essere troppo ambizioso, e quando ho visto che stavamo recuperando il gruppo di testa con Marini, Marquez, Nakagami e Miguel, ho pensato che fosse il giorno, e in quel momento ho commesso un errore. Non sono caduto, ma sono andato dritto e ho perso molti secondi. Poi ho cercato di tornare per accumulare più esperienza e informazioni su questa moto e almeno ho finito dodicesimo. Devo scusarmi con la squadra e con Aprilia. Ma sono comunque contento, perché nelle ultime tre gare abbiamo visto che ce la stiamo facendo".
Fernández ha insistito sul fatto di essere stato uno stronzo, rammaricandosi di non ù essere con il gruppo di testa ogni fine settimana: "So dove posso essere o dove voglio essere. Quando iniziamo a crescere un po', commetto errori, ed è lì che devo lavorare quest'estate per non farlo. Da quando ho subito un intervento chirurgico al braccio sono un altro. Ma è vero che quando siamo in gara, mi vedo lì e sono tutto o niente, e non può essere nemmeno così”. Il campionato ora ha davanti a sé cinque settimane di pausa, una vacanza che Raul vuole sfruttare per lavorare. E sulla possibilità di andare da uno psicologo dello sport per calmare queste ansie: “Può essere, alla fine quello di cui ho bisogno, ad essere onesti, è andare in vacanza”.