Un'altra qualifica da dimenticare per Sergio Perez che dopo gli ultimi risultati deludenti di questa prima parte del 2023, rispetto a quelli incredibili del compagno di squadra Max Verstappen che corre veloce verso il terzo titolo mondiale, anche in Austria - sulla pista di casa Red Bull - ha faticato in una qualifica che lo ha visto eliminato in Q3.
Il messicano questa volta, arrivato oggi in pista dopo un giovedì da grande assente a causa di un malessere, è stato però vittima di quello che è stato definito "un gioco a eliminazione": il processo di annullamento dei giri per i piloti colpevoli di aver superato i track limits durante i giri lanciati. A Perez la sorte di questo sistema, che già lo scorso anno aveva fatto arrabbiare team e piloti, è toccata in Q2 quando per ben due volte consecutive si è visto annullare il giro che lo avrebbe messo di diritto (largamente) in Q3, dove il compagno di squadra ha poi ottenuto la pole position.
Nessuna polemica sulle motivazioni che hanno portato all'eliminazione dei giri di Perez, che ha chiaramente superato i limiti della pista, ma tante domande sul senso di cancellare i tempi per vantaggi minimi - o addirittura inesistenti - molte volte neanche necessari. Perez infatti non avrebbe avuto alcun bisogno di un vantaggio per salvare il suo ingresso in Q3, tantomeno uno così risicato come quello che sulla carta porterebbe il superamento dei track limits.
"Questo è assolutamente ridicolo" ha tuonato via team radio anche Max Verstappen, che a sua volta si è visto annullare un tempo in Q1, mostrando il proprio dissenso nei confronti di una regola della FIA anche andrebbe - in vista del prossimo anno - quanto meno rivista. Rispetto alla passata stagione inoltre la cancellazione dei tempi è arrivata, in ogni sessione, molto in ritardo rispetto a quello che abbiamo sempre visto in passato: questo, con ogni probabilità, per un doppio check da parte della Federazione.