Alla fine anche Retegui se ne va. L’Al-Qadsiah (la squadra del colosso petrolifero Aramco, che è pure il main sponsor della FIFA) pagherà 67 milioni di euro all’Atalanta e 20 a stagione al giocatore per quattro anni. E dire che lui, fino al 2023, giocava in un club di secondo piano in Argentina e guadagnava oltre un ventesimo della cifra che percepirà in Arabia. Non lo si può dunque biasimare per aver scelto questa destinazione, anche se chiaramente il suo trasferimento nella Saudi Pro League creerà grossi guai alla Nazionale italiana.

A un anno dai Mondiali e con una qualificazione ancora tutta da conquistare, l’Italia perde quello che è stato il suo attaccante più efficace degli ultimi due anni (4 reti in azzurro, alla pari di Raspadori). Non solo, perché Mateo Retegui è stato anche l’attaccante italiano con i numeri migliori della passata stagione con i club: 28 gol e 9 assist in 49 partite. In un momento molto delicato per l’Italia, con il passaggio di consegne sulla panchina azzurra tra Spalletti e Gattuso, uno dei principali punti di riferimento della squadra rischia dunque di venire a mancare.
È vero: trasferirsi in Arabia Saudita non significa ritirarsi dal calcio. Anzi, la Spagna dell’estate scorsa ha dimostrato che si può addirittura vincere un Europeo (peraltro dominato) schierando al centro della difesa un giocatore militante nel campionato saudita (Aymeric Laporte dell’Al-Nassr). Ma il rischio di “sparire dai radar”, soprattutto in un calcio molto conservatore come quello italiano, è piuttosto alto. Inoltre la squadra di Retegui ha disputato l’anno scorso la sua prima stagione nella massima serie saudita, arrivando quarta in classifica e restando quindi fuori dai tornei internazionali. Significa che l’attaccante azzurro resterà comunque ai margini del calcio di primo piano anche a livello asiatico, alimentando legittimi dubbi sul suo stato di forma.
L’avventura come ct di Gennaro Gattuso parte allora con un primo problema serio da risolvere. Negli ultimi anni si è parlato molto dei problemi dell’Italia col ruolo di centravanti, e proprio ora che con Retegui sembrava averne trovato uno siamo di nuovo punto e a capo. Anche perché il problema non riguarda solo l’ormai ex punta dell’Atalanta: Moise Kean, grande protagonista nell’ultima annata con la Fiorentina, ha un futuro ancora incerto, con offerte proveniente dalla Turchia e dalla stessa Arabia. Secondo il Corriere dello Sport l’ex giocatore del settore giovanile della Juventus potrebbe invece restare a Firenze, ma in un contesto tutto da valutare. Sostituito l’allenatore Palladino con Pioli, i viola sono sul punto di rivoluzionare ancora una volta il proprio progetto e Kean, che si sarebbe meritato un salto di qualità, si ritroverà di nuovo a giocare al massimo in Conference League.
Alle loro spalle, Gattuso ha ben pochi nomi su cui fare affidamento per l’attacco della Nazionale. Il più quotato è Lorenzo Lucca, che alcuni accostano all’Atalanta come erede di Retegui, ma che avrebbe già un mezzo accordo per trasferirsi al Napoli, dove andrebbe però a fare la riserva di Lukaku. Insomma, non proprio le premesse ideali per la punta dell’Italia (ruolo in cui, va detto, finora Lucca non ha ancora trovato il gol). C’è sempre Giacomo Raspadori, l’attaccante con più gol all’attivo in azzurro (9) e secondo miglior marcatore della Nazionale al momento dopo Barella (autore di 10 gol). Pure Raspadori gioca al Napoli, dove però non è un titolare e la cui permanenza è tutt’altro che scontata, considerando che il club partenopeo sta trattando altri attaccanti (Lang, Ndoye, Zhegrova, Lucca, Núñez).
Difficile capire su quali punte si potrà fare sicuro affidamento per le prossime partite delle qualificazioni mondiali (a settembre e ottobre ci sono due doppie sfide contro Estonia e Israele), e guardare alle giovanili non aiuta. L’U21 è uscita dall’Europeo di categoria del mese scorso con un risultato deludente, venendo eliminata ai quarti dalla Germania, e nessuno dei suoi attaccanti è stato capace di segnare più di una rete nelle quattro partite disputate. Le punte che si sono messe in mostra maggiormente sono state l’ala destra Luca Koleosho, neopromosso in Premier League col Burnley, e il centravanti Giuseppe Ambrosino del Napoli, che però difficilmente troverà spazio in prima squadra nella prossima stagione.
Restano i fratelli interisti Sebastiano e Pio Esposito, grandi promesse rispettivamente di 23 e 20 anni, ancora in attesa di una conferma in Serie A. Il primo è reduce da 10 gol stagionali con l’Empoli, e probabilmente verrà parcheggiato in prestito da qualche parte nelle prossime settimane. Pio Esposito ha invece fatto faville in B con lo Spezia e ha pure segnato un gol al Mondiale per Club, ma pure per lui un futuro immediato in Serie A è ancora da valutare. Nel frattempo, la Nazionale arriverà al momento decisivo della propria rincorsa ai Mondiali con rinnovati dubbi sul suo reparto offensivo.
