Giancarlo ‘Riccio’ Ricciotti è un’istituzione nel mondo del motocross. Amatissimo da molti e contestato da qualcuno, racconta le gare su tassello da più di un quarto di secolo. Lo abbiamo contattato per capire come mai è sempre più difficile seguire le gare, ma anche per un commento sulla MotoGP di cui è grande appassionato. Ecco cosa ci ha raccontato.
Abbiamo solo un appunto per questa intervista: ridateci il cross. La copertura televisiva sembra sempre troppo scarsa.
“Purtroppo mancano gli spettatori. Io sono un grande appassionato, ma sono anche realista. Se uno vuole vedere il cross lo può fare a qualsiasi livello, dall’Italiano - che commento da sei anni a questa parte - poi ci sono gli Internazionali d’Italia… È vero che per il mondiale non c’è una programmazione precisa, quindi non è facilissimo fidelizzare gli appassionati. Ma è anche vero che con una spesa di 99 euro si può vedere tutto il mondiale Motocross in streaming. Mi rendo conto che per qualcuno non è una cifra modica, specialmente di questi tempi”.
Perché viene seguita poco?
“Parto dal fatto che io mi considero un matto, perché seguo tutto - dal Motocross alla MotoGP - partendo dalle prove libere. Ma servono tante ore col format attuale del motocross: due gare da 30 minuti più due giri, e poi se ci metti anche le altre categorie sono tre ore abbondanti che uno deve passare davanti alla tv. Io non parlo per me, però per le persone “normali” è più difficile seguirla perché le gare effettivamente sono lunghe. E anche in circuito non raccogliamo più pubblico”.
Il clima nel paddock del mondiale motocross però è qualcosa di incredibile, anche rispetto alla MotoGP.
“Sicuramente è più genuino e ruspante. Però va a finire che i bagni non sono all’altezza, che la sistemazione è difficile… Purtroppo nella maggior parte dei circuiti è uno sport di sofferenza anche per il pubblico. Poi quando Cairoli dice che la stampa non dà risalto al Motocross e alle sue imprese è vero, ed è triste. Ma le motivazioni per cui il cross non viene seguito sono molteplici”.
L’AMA Supercross di contro, è molto seguito.
“Si, è il secondo sport motoristico più seguito in America, ha superato anche la Formula Indy e come importanza arriva solo dopo la Nascar. Ma il pubblico americano è così: lo metti dentro uno stadio con la possibilità di bere e mangiare e loro sono contenti. Il cross tradizionale è diverso, anche come sport. Però sono d’accordo, non so quante gare ho seguito tra quelle commentate ed altre soltanto viste, ma dal vivo il motocross è sicuramente più bello della MotoGP e di altre specialità, perché riesci a vedere tutto. Il pubblico attuale, che sia giusto o meno, vuole stare un po’ più comodo. Però ecco, portare la fidanzata ad una gara di motocross non è così semplice a meno che sia appassionatissima”.
Forse chi rimpiange i vecchi tempi della MotoGP e della Superbike dovrebbe farsi un giro nel paddock della MXGP.
“Esatto, siamo un po’ ai due estremi. Il paddock ha raggiunto un buon livello, però ancora siamo veramente molto lontani. Diciamo che dovremmo un po' prendere esempio da loro e viceversa".
Come vedi Tony Cairoli quest’anno?
“Beh, se non avesse “buttato via” quella manche in Russia adesso sarebbe tabella rossa (ora è secondo a 11 punti da Gajser, ndr). Per un uomo di 35 anni con un ginocchio malconcio sta facendo qualcosa di incredibile. Perché è tranquillo e fa quello che gli è sempre piaciuto fare. Lui non pensa mai a questo decimo titolo che tutti gli ricordano in continuazione. Lui vuol vincere e divertirsi, cercando di stare davanti in maniera naturale come sta facendo adesso. E quest’anno rivediamo un po’ il Tony di 5 anni fa. Una bel rospo da mandare giù per i giovani. Io da suo gran tifoso mi auguro che possa fare bene”.
Hai detto che segui anche la velocità, parliamo di MotoGP. Pensi che Quartararo abbia già il titolo in tasca?
“Si dai, sono abbastanza preparato! - ride - Anche nella MotoGP il livello è estremamente alto e livellato. Quartararo è in una fase più che positiva, bisognerà vedere se in questa pausa si è rotto o perso qualche meccanismo. La Ducati ha Bagnaia che deve crescere, perché le aspettative erano alte e fino ad ora non ha fatto quello che ci si aspettava. Miller lo vedo diversamente, perché secondo il mio modestissimo parere non è un pilota vincente. Può fare qualche bella gara ma purtroppo spesso rovina tutto con cadute e quant’altro. Comunque non credo che Fabio abbia già vinto. Anche perché questa pausa potrebbe aver favorito Marc Marquez, lui potrebbe mettersi in mezzo e togliere punti importanti, d’altronde la Honda sta lavorando moltissimo sulla moto. Penso che sarà lui l’avversario numero uno di Quartararo, a meno che Pecco riesca a fare un mezzo miracolo”.
E Valentino?
“Ammetto di non essere mai stato un suo fan sfegatato. Lo considero un grandissimo campione, anzi. Forse il più grande di tutti i tempi. Però è brutto vedere un campione che fa quello che sta facendo lui. Arranca adducendo ogni volta una scusa… Non è bello per lo sport, ma soprattutto per lui. Per me quello che sta facendo non ha senso, specialmente quest’anno. Con tutto il rispetto per Lecuona e gli altri piloti in fondo al gruppo non è bello vedere Valentino che lotta per quelle posizioni. Da Rossi non ci si aspetta di vederlo lì e soprattutto non ci si aspettano le scuse che ogni volta vengono fuori”.
Un altro anno con la Ducati sarebbe una follia?
“La Ducati, mi baso su quello che sento, non è una moto a cui ci si adatta in un attimo. E i tifosi Ducati non hanno un bellissimo ricordo di quei due anni, anche considerando tutto quello che ha detto quando se n’è andato. Prolungare il calvario sarebbe un disastro. La Via Crucis è di 14 tappe e il calendario ha già 18 gare quest’anno, quindi avrebbe ampiamente dato! Replicare il prossimo anno per me non avrebbe senso. Poi per carità, ognuno fa le sue scelte, io ho grande rispetto per lui. Ma da appassionato gli consiglierei di lasciare”.
Da che pilota ti aspetti un bel salto di qualità per il prossimo anno?
“Punto su Fabio Di Giannantonio. È romano, simpatico, qualche volta appariscente ma da quando lo seguo non l’ho mai visto sopra le righe, però è consistente. Da anni sappiamo quali sono i problemi della Moto2, quindi a parte qualche eccezione è difficile vedere il talento puro. A me Diggia è sempre piaciuto tanto, mi auguro che faccia una bella crescita il prossimo anno con Gresini. La squadra è bella, ed anche se manca Fausto il clima è sempre molto positivo. Con Enea sono amici e spero che riescano a fare qualcosa di buono. Bisognerà vedere se avranno la tecnologia per farlo, perché gestire otto moto per Ducati sarà complicato”.
Segui la Formula 1?
“No, macchine proprio zero. Sono rimasto a Villeneuve che si sportellava con Arnoux, e poi Senna e pochi altri. Le auto mi annoiano. Ho visto forse una partenza qualche settimana fa, ma non riesco proprio ad appassionarmi”.