Botta e risposta a distanza tra Max Verstappen e Alexander Rossi sul tema della sicurezza del campo delle competizioni motoristiche. A far accendere la discussione è stato il campione del mondo in carica di Formula 1 della Red Bull che, interrogato sul suo possibile futuro fuori dal mondo della F1, ha detto di non essere interessato a correre negli Stati Uniti: "Ho molto rispetto per quello che riescono a fare i piloti IndyCar ma io, soprattutto trovandomi in Formula 1 da così tanto tempo, non ho bisogno di rischiare la mia vita o rompermi le gambe".
Una esternazione che non è piaciuta al pilota americano Rossi, vincitore della 500 Miglia di Indianapolis del 2016 e oggi fresco di contratto con McLaren: "Quando sei in Formula 1, tutto il tuo mondo ruota intorno alla Formula 1. Ed è triste, perché le altre corse non esistono per te. Anche io la pensavo con Max una volta. Certo, sapevo cosa fosse la 500 miglia di Indianapolis, ma non me ne ero mai appassionato sul serio. Tuttavia, se hai l’opportunità di competerci, ti rendi conto di come sia un evento incredibilmente speciale, non solo considerando il mondo dei motori. A livello globale, è il più grande evento sportivo di un solo giorno. In un certo senso, forse la 500 miglia di Indianapolis è più pericolosa di una gara di Formula 1. Ma su quattro incidenti, nessuna macchina si è spezzata in due: non si può dire lo stesso del Gran Premio di Monaco. Penso che l’argomento sicurezza, dunque, sia una scappatoia. Queste risposte non mi sorprendono, ma non significa che le condivida".
Il riferimento di Rossi al Gran Premio di Monaco è chiaramente quello dell'incidente spaventoso di Mick Schumacher e le risposte potrebbero presto arrivare anche a Verstappen, accusato di poco giudizio (o poco coraggio).