Il recente esordio di Samuel Aldegheri nella leggendaria Major League Baseball (MLB), rappresenta un evento significativo per il baseball italiano e per lo sport in generale per il nostro Paese nel mondo. A dispiacere è che un'occasione carica di tale valore abbia ricevuto una così scarsa attenzione mediatica. Il giovane lanciatore italiano, nato a Verona il 24 agosto 2002 ha coronato un sogno e come molti talenti, ha iniziato la sua carriera nelle leghe giovanili, giocando in squadre locali dove ha dimostrato fin da subito un qualcosa in più rispetto alla norma. La sua crescita è stata rapida e costante, qualità che lo hanno portato a far parte delle squadre nazionali giovanili italiane, dove ha attratto l'attenzione di diversi osservatori. Dopo aver giocato con successo nelle leghe minori americane e aver maturato una breve esperienza in campionati come la ABL australiana, Aldegheri ha finalmente avuto l'opportunità di debuttare in MLB, un traguardo straordinario per qualsiasi giocatore di baseball, ma ancor più per un italiano. L’esordio di Aldegheri in MLB rappresenta una pietra miliare per il baseball italiano.
Nonostante il successo di un altro italiano negli Stati Uniti, Alex Liddi, la possibilità di lanciare nella MLB resta un privilegio raro. E Samuel Aldegheri è entrato a far parte di questo ristretto gruppo, dimostrando non solo il proprio talento, ma anche la crescita del movimento italiano. Il primo lanciatore nato in Italia ad aver lanciato in MLB da Marino Pieretti nel 1950 e quinto giocatore in Europa ad aver giocato con gli Angels. Durante il suo debutto avvenuto la notte tra il 29 e 30 agosto, di fronte al pubblico californiano di Anaheim nella partita tra Los Angeles Angels e Seattle Mariners, Samuel ha mantenuto la concentrazione, riuscendo a fare un'impressione complessiva positiva nonostante una situazione complicata e nervosa. Nello specifico ha completato 5 inning e ottenuto tre strikeout totali, tra cui uno sul talento di Seattle Julio Rodriguez.
Nonostante l'importanza del suo debutto, i media italiani hanno dedicato pochissimo spazio alla notizia. Un fatto dovuto soprattutto alla scarsa popolarità del baseball in Italia. Nel Belpaese, la copertura mediatica sportiva è spesso concentrata esclusivamente su eventi legati al calcio, come il campionato di Serie A o le Coppe. Se oltre all'inizio di campionato e i primi turni preliminari di coppa ci mettiamo la F1, il MotoGP e le Paralimpiadi, lo spazio per inserire una news su un altro sport non c'è in un telegiornale o radiogiornale che sia, e tecnicamente lo si capisce. Perseverare però è diabolico anche perché in quadro caso c'era una storia di grande impatto alle spalle, dello stesso peso di una vittoria in una competizione importante o una performance eccezionale in un torneo internazionale. Un peccato venirlo a sapere dopo e perdere la magia che ogni istante può regalare. E se in Italia regna il disinteresse negli States c'è la gara a chi lo abbia scoperto. Il baseball riflette la popolarità e negli Stati Uniti è a un altro livello.
È chiaro che la distanza culturale e geografica tra l'Italia e la MLB rende difficile per il pubblico italiano appassionarsi, interessarsi o seguire con costanza questo sport. Ma la scarsa copertura mediatica non aiuta nessuno. L'esordio segna comunque un passo importante per la crescita del baseball italiano e rappresenterà sicuramente una fonte di ispirazione per giovani atleti in Italia che ambiscono a una carriera in questo sport. Il suo traguardo dimostra che, con dedizione e talento, è possibile per un atleta italiano raggiungere il massimo livello anche in sport non tradizionalmente popolare nel paese. Lo stesso che ha confermato Samuel in un'intervista post partita: "L'importante è crederci sempre perché se ci sono riuscito io tutti possono compiere i propri sogni. A tutti i giovani italiani che stanno giocando professionalmente faccio un grande in bocca al lupo e credo che il vero messaggio sia quello di tenere testa bassa e lavorare duro perché solo col lavoro sodo prima o poi si raggiungono i risultati". Stesso discorso anche a livello mediatico, perché se ci crediamo noi, tutti posso credere che questo nobile sport non sia solo il protagonista di un film di Kevin Costner ma anche una pratica sempre più diffusa e condivisa. Il suo esordio seppur lontano dai riflettori nostrani ormai ha contribuito a una maggiore attenzione verso il baseball in Italia. Un fatto che potrebbe già ispirare una nuova generazione di giovani atleti a perseguire i propri sogni, indipendentemente dagli ostacoli culturali o geografici. E proprio come nel film "L'uomo dei sogni" il momento di Samuel Aldegheri "È davvero incredibile! No, è molto di più: è perfetto".