La Superbike è arrivata a Misano con una Ducati in testa al mondiale e questo, di certo, ha aiutato. Ha aiutato anche il fatto che non fosse in contemporanea con la MotoGP, anche se le derivate se la sono dovuta vedere con la pole position di Charles Leclerc a Baku. Lo spettacolo in pista e fuori, ad ogni modo, è stato di primissimo livello. D’altronde non è una novità, anzi: dallo scorso anno Ducati, Yamaha e Kawasaki apparecchiano uno show senza precedenti ad ogni Gran Premio che - lo ricordiamo per chi ancora guarda altrove - si sviluppa tra il con qualifica e Gara 1 e due gare la domenica a cui aggiungere le classi Supersport. Un programma intenso e bellissimo, soprattutto perché permette ai piloti di sperimentare di più con la messa a punto e di dare tutto, pensando solo alla guida, nella Superpole Race di domenica mattina. Mentre la MotoGP soffre un fisiologico calo degli ascolti, la Superbike fa impressione. E il termometro, in questo caso, è stata anche l’affluenza di pubblico, un pubblico in chi si sono ritrovati anche quelli che il motomondiale lo vedono da vicino: c’era Max Biaggi, sempre disponibile con tutti, c’era Valentino Rossi con Francesca su di un T-Max e a buona parte dell’Academy, c’era Andrea Dovizioso che sta valutando una nuova carriera proprio lì. In breve, la Superbike organizza le gare preferite dei tuoi piloti preferiti.
A riassumere tutto in trenta secondi c’è un video pubblicato dai canali ufficiali della Superbike: Alvaro Bautista ha appena vinto Gara 2 di misura su Toprak Razgatlioglu, Michael Rinaldi è sul podio con loro e per i ducatisti arriva il Prosecco. Lo spagnolo prende la bottiglia, scende gli scalini e si butta in mezzo al pubblico spargendo bollicine a destra e sinistra. Come una rockstar in concerto e come, in passato, è successo tante volte nel motociclismo. Quando vai a vedere la Superbike ti godi tre gare, alcuni dei piloti più veloci al mondo e con un po’ di fortuna riesci pure a bere con il vincitore. Una distanza clamorosa dall’organizzazione della MotoGP, dove il podio in mezzo alla gente - ma sempre e solo per gli addetti ai lavori - lo si poteva vedere solo in Repubblica Ceca, a Brno. Che, infatti, ha chiuso le sue porte al motomondiale per una questione di costi. Il messaggio che arriva da Misano, quindi, è chiarissimo: la Superbike si è avvicinata in termini di tecnologia e tempi sul giro ai prototipi, la MotoGP deve prendere esempio per quanto riguarda il coinvolgimento del pubblico. La proprietà, Dorna, è la stessa. E prima o poi dovrà cominciare a lavorarci.