“È inquietante che uno come Chaz Davies non abbia un posto. È difficile da credere” – Scott Redding non ha cambiato la sua posizione circa la decisione di Ducati di non proseguire con Davies anche il prossimo anno e, seppur tenendo le sue dichiarazioni sul filo della pacatezza, ha rischiato l’ennesimo incidente diplomatico. In una intervista pubblicata da Speedweek, infatti, l’inglese si è lasciato andare ancora una volta a frasi che potrebbero, e anche giustamente, cominciare a dare fastidio a Borgo Panigale. Perché, nel bene o nel male, Redding è a tutti gli effetti un pilota sotto contratto con Ducati e non un tifoso qualunque che è libero di dire tutto quello che vuole. Certo, ci sono di mezzo sentimenti importanti come l’amicizia e la condivisione, ma non è tutto. “Chaz è un ragazzo con molto carattere – prosegue Redding - solo una o due persone nel paddock non gli piacciono. Io rispetto il Ducati, quindi l'unico modo in cui posso immaginare la decisione contro Chaz è che sappiano qualcosa che io non invece non so”.
Come a lasciar intendere, quindi, che tra Davies e l’azienda di Borgo Panigale possa essersi rotto qualcosa anche al di fuori dei mancati risultati in pista, con Redding che, però, sembra nutrire qualche dubbio anche sul suo nuovo compagno di squadra: “L'anno prossimo vedremo cosa può fare Rinaldi – ha affermato – Potrà lottare per il titolo? Arriverà secondo o finirà dove si trova ora? Spero che lavoreremo bene insieme come compagni di squadra". I due hanno già avuto modo di confrontarsi in pista, grazie ai test effettuati subito dopo l’ultimo gran premio all’Estoril e sembrerebbe anche che, almeno nelle apparenze, stia nascendo un buon feeling tra compagni di squadra. I dubbi di Scott Redding, però, riguardano più una questione strettamente tecnica: “Rinaldi e io siamo di dimensioni diverse, quindi questo potrebbe diventare un problema se la Ducati deve svilupparsi in due direzioni – spiega Redding - L'obiettivo di Ducati è vincere il Campionato del Mondo, anche il mio. Avere due piloti della stessa altezza e peso sarebbe il modo migliore per lavorare. Ducati deve essere intelligente e offrire un pacchetto che vada bene per entrambi. Può farcela, dato che Rinaldi, Chaz e io abbiamo vinto gare quest'anno, quindi il pacchetto funziona per entrambe le stazze dei piloti”.
Tra l’altro, sul fronte Chaz Davies non è così scontato che il numero 7 non sarà in sella a una Ducati anche nella prossima stagione. Certamente non sarà quella del team ufficiale Aruba, ma nell’ambiente si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui a Borgo Panigale non intendono chiudere tutte le porte all’inglese. Le opportunità potrebbero arrivare dai team Barni o GoEleven, ma molto dipenderà dai movimenti della MotoGP. E’ noto, infatti, che l’operazione che porterà Luca Marini in Avintia prevede la fuoriuscita di Tito Rabat, al quale è stata offerta proprio una sella in Superbike. Se Rabat, però, dovesse scegliere di appendere il casco al chiodo per seguire i giovani piloti del Team Avintia in Moto2 e Moto3 come loro coach, allora si rispalancherebbero tutte le porte per Davies, dopo sette anni in sella alla rossa, ventisette vittorie, 86 podi e tre secondi posti nella classifica del mondiale di Superbike alle spalle del marziano Jonathan Rea.
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