Distrutto dal confronto con il compagno di squadra in Ferrari e sicuramente non brillante al via della nuova esperienza in Aston Martin. Nella testa del quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel qualcosa non va, e finché non riuscirà a risolvere quel problema, difficilmente potremo vederlo competitivo in pista come ai tempi del dominio in Red Bull.
Lo spreco di un talento assoluto, precocissimo, e la parabola discendente di un bambino prodigio su cui tutti avrebbero scommesso. Forse il problema di Vettel è stato quello di non aver mai imparato a perdere, negli anni della formazione in pista dove perdere - lo insegna il ben più giovane Verstappen - ha un valore ancora più importante delle vittorie, del successo, del predominio assoluto.
E' troppo presto per parlare del suo ruolo in Aston Martin: una sola gara, piena di problemi, non è sufficiente per giudicare il pilota, o la scelta del team. I conti si faranno a fine anno, e ora Sebastian ha bisogno del tempo - come tutti gli altri piloti che in questa stagione sono in griglia con un nuovo team - per ambientarsi, conoscere la macchina, e ritrovare se stesso.
Ritrovare quella fiducia persa proprio in Ferrari, nel luogo che avrebbe dovuto consacrarlo campione assoluto, ma il cui finale - lo sappiamo bene - è stato molto diverso.
Che quello di Vettel sia un problema "si testa" è convinto l'ex pilota Damon Hill che, durante il podcast F1 Nation, ha commentato: “Sebastian ha bisogno di far rimuovere lo spirito maligno, quello che gli sta succedendo è orribile e non ha fatto nulla per meritarsi tutto questo. È invischiato in una mischia, come nel Rugby, e da lì è difficile alzarsi. Deve sbarazzarsi di tutta la negatività che lo avvolge. Una volta riuscito a liberarsi di tutto questo, ha tutte le capacità per correre al vertice insieme a Lewis Hamilton e a Max Verstappen”.
Al vertice, come Lewis e Max. E' questo secondo Hill, e secondo molti altri, il posto che Vettel dovrebbe tornare ad occupare, quello che un quattro volte campione del mondo si meriterebbe. Prima però, serve fare i conti con la propria testa o - come dice Damon Hill - "con quello spirito maligno che Vettel non si è meritato".