Stefan Bradl, chiamato a sostiture Marc Márquez durante il suo nuovo periodo di stop forzato per il quarto intervento al braccio, è convinto che l'assenza dell'otto volte campione del mondo abbia danneggiato lo sviluppo della Honda.
“La direzione dello sviluppo è sempre determinata dal leader. Questo è sempre stato Marc nel corso degli anni. Quindi devi capire un po' cosa piace a Marc e cosa gli piace fare. Ecco perché ci sono molti aspetti che poi devono adattarsi”.
Bradl intanto sta facendo quello che può: “Sono tornato in contatto con Marc dopo l'ultimo test di Jerez di luglio. Non c'è stato un nuovo pezzo in pista che non sia migliore di quello vecchio. Ci vorrà tempo per trovare soluzioni, siamo in attesa di sapere cosa manca, cosa si aggiorna e cosa cambia".
Intanto in Spagna la gestione di Alberto Puig fa discutere. Nico Abad in particolare ha ricordato un momento a Laguna Seca, quando Puig era ancora il manager di Pedrosa e costrinse Dani a scendere in pista, quando il numero 26 aveva ancora la clavicola rotta e la pista era bagnata.
Manolo Burillo, ex manager de Sito Pons, ha aggiunto: "Alberto fa pressione urlando, so cosa potrebbe dirgli. E c'è anche una foto di Marc che guarda Alberto come se fosse un diavolo, come per dire 'che c'è che non va in questo adesso?'".
Per concludere, Abad ha chiesto a Manolo se lo vede come un buon allenatore: "Penso di non essere affatto d'accordo sul fatto che abbia licenziato Pedrosa, questo non sarebbe dovuto accadere. Perché è importante avere un primo pilota che vince tutto e il secondo pilota che fa lo scudiero anche se non ce la fa, ma sta facendo belle gare e anche podi ed è quello che è, vincendo anche tre titoli con te”.