“Se guardiamo i risultati dall’Australia in poi possiamo dire che Fabio Di Giannantonio è stato tra i migliori piloti in assoluto” – Lo ha detto Pablo Nieto, in una lunga intervista concessa a DAZN Spagna e poi ripresa dalle testate di settore di mezzo mondo. Il manager della VR46 e braccio destro di Uccio Salucci, ha ripercorso le tappe che hanno portato all’ingaggio del pilota romano dopo la decisione di Luca Marini di trasferirsi nel box di Honda Repsol, sulla moto che fino a pochi giorni fa è stata di Marc Marquez. Su Di Giannantonio, ha sostanzialmente svelato lo spagnolo, s’è imposto Valentino Rossi, facendo valere l’evidenza dei risultati ottenuti nel finale di stagione rispetto alla regola aurea della VR46: far crescere i giovanissimi.
“Non posso negarlo – ha spiegato Nieto – Fabio non era la nostra prima scelta, perché inizialmente abbiamo puntato a altro”. Un fatto, questo, che aveva confermato anche lo stesso Uccio, spiegando che la VR46 preferiva rivolgere la propria attenzione su piloti giovanissimi che provenissero dalla Moto2, senza nulla togliere, chiaramente, al valore di Di Giannantonio. Poi, però, è arrivata la vittoria del Qatar da parte del pilota romano e con quella vittoria anche “la spinta finale” di Valentino Rossi. “Abbiamo provato a portare Aldeguer in MotoGP, ma lo step mostrato da Fabio durante gli ultimi Gran Premi ha cambiato le carte in tavola – ha ammesso Nieto - Possiamo dire che con la fine della stagione di cui Diggia è stato protagonista dall’Australia, è uno dei due o tre migliori piloti dell’anno”.
Una scelta, quella di puntare sul pilota romano, che ha trovato anche la benedizione di Ducati e Gigi Dall’Igna e che potrebbe rivelarsi vincente anche sotto un altro punto di vista. “Per la prima volta apriamo le porte a un pilota che non è Academy e ora è il momento di iniziare a conoscerci, per instaurare un buon rapporto. Il Diggia poi – ha spiegato ancora Nieto – ha trascorso gli ultimi due anni nel Team Gresini, che è una squadra fortissima e che ha fatto ottime cose in due sole stagioni. Magari Fabio potrà darci informazioni per capire in cosa siamo migliori noi e in cosa, invece, è migliore il Team Gresini, così da poter crescere ancora. Questo alzerà molto il livello della squadra”.
L’obiettivo, quindi, è quello di crescere e, chiaramente, di confermare e magari migliorare gli ottimi risultati già raggiunti dalla squadra di Tavullia nel 2023 con Marco Bezzecchi, che è riuscito a vincere anche diversi GP e a conquistare la terza piazza nella classifica generale, e da Luca Marini. La squadra, come noto, cambierà nome, grazie alla collaborazione con il nuovo sponsor Pertamina Enduro e presto saranno annunciati anche i nuovi colori che vestiranno le Ducati Desmosedici 2023. “Non avremo moto uguali a quelle dei piloti ufficiali – ha concluso Nieto – confermando che gli accordi con Borgo Panigale sono gli stessi dello scorso anno. A Valencia, per il test, abbiamo portato sia la 2022 con cui abbiamo corso in questa stagione, sia la 2023 con cui Pecco Bagnaia ha vinto il titolo mondiale. Era importante lavorare sullo studio delle differenze, che sono soprattutto sull’aerodinamica, che è diventata determinante per poter gestire bene la moto, ma anche su motore e sospensioni”