“Sarà difficile ma io ci proverò, perché voglio regalare almeno il podio ai miei tifosi” ci aveva detto Valentino Rossi prima dell’inizio del weekend a Imola, il secondo del campionato che lo vede principalmente impegnato nel 2024. Un’atmosfera meravigliosa quella nel cuore della Motor Valley, che faceva da casa al mondiale endurance per la prima volta dopo parecchi anni, pronta ad accogliere tutti i settantamila tifosi arrivati per godersi le sei ore di gara. Valentino Rossi ovviamente era l’osservato speciale, con i suoi fanclub e fedeli appassionati sparsi per il circuito per poterlo incontrare e supportare, e ce lo aveva detto che il suo obiettivo questo weekend era il podio. Sì, era consapevole delle sfide della pista, stretta e ripida per due classi di vetture con un tale divario prestazionale, e del meteo, che è rimasto incerto fino all’ultimo minuto con sorprese continue, ma era comunque determinato nel voler portare a casa il risultato migliore possibile. Con i suoi amici, tra Marco Bezzecchi e Cesare Cremonini, e la sua famiglia nel box, il Dottore è riuscito nella sua impresa, mantenendo la promessa fatta al venerdì rischiando anche di portarsi a casa la vittoria, con una lotta all’ultimo sorpasso con la sua vettura sorella guidata da Augusto Farfus, Darren Leung e Sean Gelael, che poi ha vinto.
La qualifica, con Ahmad Al Harthy al volante, era andata bene, con un terzo posto sulla griglia di partenza in classe GT3 che permetteva al trio della BMW M4 numero 46 di poter puntare alla vittoria, e anche la partenza, sempre con il pilota bronze nell’abitacolo, ha visto il Team WRT rimanere fuori dai problemi e dai vari contatti che ci sono stati nel midfield. Dopo le prime due ore di stint è poi è entrato in macchina Valentino Rossi, che per un po’ è riuscito a tenere testa agli altri piloti con la sua stessa licenza - ma che differenziano in esperienza rispetto a lui che corre sulle quattro ruote da solo due anni - fino a che non è arrivato un super Simon Mann, al volante della Ferrari 296 GT3 di Vista Jet AF Corse, che è riuscito a sopravanzarlo. Niente paura però, perché poco dopo è arrivata la pioggia a scombinare i piani di tutti quanti, che si sono ritrovati a dover cambiare strategia senza commettere errori. Il Team WRT ha deciso di far entrare al volante Maxime Martin, il pilota più esperto tra i tre, per concludere la gara nel miglior modo possibile, e il belga non ha certamente deluso. Ha portato la sua BMW in prima posizione, riuscendo a mantenercela pure per un bel po’, finché non è arrivata la battaglia con il compagno di squadra Augusto Farfus, con un passo migliore nell’ultima fase della gara, che ha portato Martin a commettere qualche errorino. Tra escursioni in ghiaia e sorpassi non proprio corretti secondo la direzione gara, il belga ha dovuto scontare la penalità di un drive through perdendo terreno dalla prima posizione.
Grazie al suo passo e alla strategia del team però il distacco dalla Porsche di Pure Rxcing era abbastanza da poter scontare la penalità senza perdere la posizione, quindi rimanendo secondi per passare sotto alla bandiera a scacchi pronti a salire sul secondo gradino del podio. Un risultato eccezionale per il Dottore, che il primo podio nel mondiale lo ha portato a casa proprio sul circuito di casa, dove ha iniziato la sua avventura nel mondo delle quattro ruote con tanto timore, con tutto l’appoggio delle persone che lo amano da sempre. Una bella storia da raccontare, ancor di più da vivere e da ricordare in vista di quello che sarà il prossimo round del WEC, la 6h di Spa Francorchamps, dove il Dottore potrebbe davvero arrivare sul gradino più alto del podio. Perché a Imola BMW ha dimostrato di avere una vettura molto competitiva, soprattutto sul bagnato e con il freddo, e a Spa queste due caratteristiche sono la base del circuito. Da una promessa a una conferma, Valentino Rossi ha dimostrato ancora una volta la sua crescita nel mondo endurance.