Con il Mondiale di Motocross che sta giungendo al termine è tempo di bilanci per il campione Tony Cairoli che aveva annunciato il suo ritiro a Roma. In attesa degli ultimi appuntamenti, intervistato da Tutto Sport, l’italiano tira le somme assicurando che fino all’ultimo darà tutto se stesso com’è solito fare dopo aver anche conquistato con l’Italia anche la nel Cross delle Nazioni “Ho fatto di tutto per essere presente a Mantova, dopo la brutta caduta in Sardegna non ero sicuro di poter partecipare, ma dopo alcuni test andati bene ho deciso di provarci – racconta il campione di Motocross - Il Nazionale era l’ultimo trofeo che mi mancava, in 14 partecipazioni lo avevo solo sfiorato e vincerlo davanti al pubblico di casa, correndo in squadra con due amici, è stato qualcosa di davvero straordinario. Volevo esserci a tutti i costi, anche se non ero al centro per cento. E dire che alla fine la tenacia è stata ripagata.”
Durante l’intervista gli viene chiesto cosa significhi per lui il fatto che la Fim abbia deciso di ritirare il suo numero di gara: “É stata una bella cerimonia, una sorpresa per me che non me l’aspettavo. Quando Giuseppe Luongo e Jorge Viegas mi hanno accolto sul palco non sapevo cosa aspettarmi – continua Cairoli – Le loro parole sentite hanno commosso tutti, me per primo. So di aver dato tanto a questo sport che amo profondamente, ma so anche di aver ricevuto molto”.
Ma come affronterà le ultime gare e quale tra le tappe rimanenti pensa possa essergli più o meno favorevole? “Io continuo ad affrontare le singole prove come ho sempre fatto, dando il massimo in allenamento e in gara, senza lasciare nulla di intentato. Non è per il decimo titolo, potrebbe essere il secondo o il ventesimo, è per rispettare il lavoro che la mia squadra ed io facciamo ogni giorno e i sacrifici che ognuno di noi affronta senza battere ciglio. Non ci sono piste amiche o nemiche da qui alla fine, sono otto appuntamenti su cinque piste diverse e le ultime cinque gare saranno in Italia. Per me sarà come salutare una tournée per salutare i miei tifosi.”
Nel momento in cui ha comunicato la decisione di ritirarsi Tony ha ricevuto attestati di stima sia da parte di rivali storici ritirati, avversarsi che affronta ogni giorno oltre ad atleti e piloti che gareggiano in altre discipline “Erano tutti sorpresi ma credo che capiscano anche la mia situazione” dice.
Il pilota ha poi confermato l’intenzione di continuare a correre qualche gara sempre con KTM “Certamente, chiuderò a fine anno come pilota a tempo pieno ma ci sarà spazio per affrontare qualche gara su piste che amo particolarmente come wild car e poi magari proverò a correre in America un paio di round del National.” Mentre per quanto riguarda la Dakar e le auto Cairoli si è così espresso: “L’idea è nell’aria, c’è la voglia di affrontare nuove sfide in diversi ambiti e la Dakar è uno di questi; se parteciperò però sarà in auto, perché la moto la trovo davvero troppo pericolosa e impegnativa. Il mio amico ed ex compagno di squadra Rui Gonclaves l’ha fatta l’anno scorso in moto, ha la mia totale ammirazione”.
Alla domanda come viva dal punto di vista personale o della famiglia, questo tempo sospeso tra essere ancora in attività e sapere che presto cambierà vita dice “Come sempre, non c’è stato un cambiamento particolare. Per ora la vita procede normalmente, è troppo piena e frenetica per rendere possibili dei cambiamenti in corsa”
Il campione non dovrà dunque neanche più vivere sui motorhome: “La mia esperienza con il mezzo attuale (il Roller Team Kronos 290 di Meteor, ndr) è stata davvero buona”
Infine quando gli viene chiesto se l’Italia del Motocross saprà esprime un nuovo Cairoli e se gli piacerebbe seguire un programma di giovani come Rossi risponde: “Sono sicuro che nel futuro avremo ancora grandi piloti, il nostro è un paese ricco di passione per il fuoristrada, la federazione sta facendo un grande lavoro in questo senso ed il movimento giovanile del motocross azzurro è più attivo che mai… Non so se sarò direttamente coinvolto in un progetto in un progetto come quello di Vale, ma di sicuro metterò a disposizione la mia esperienza per far crescere i giovani ragazzi. Devono essere talentuosi, ma avere anche tanta voglia di farcela.”