In un video pubblicato sui social si vede Toprak Razgatlioglu che aiuta a scavare tra le macerie di Adana, una delle città turche più colpite dal terremoto del 6 febbraio. La catastrofe ha devastato la regione sud-orientale dell'Anatolia. La provincia di Gaziantep - epicentro del sisma - dista poco più di 600 chilometri da Alanya, città natale di Toprak. Il campione del mondo 2021 della SBK, prima di partire per il weekend di gara inaugurale di Phillip Island, si è fermato tra i palazzi sventrati della metropoli turca per dare il suo contributo alle operazioni di soccorso. Lo ha raccontato lui stesso ai colleghi di GPOne: "Con Kenan Sofuoglu abbiamo cercato di dare un contributo alla popolazione donando soprattutto generatori e altri materiali elettrici. Siamo rimasti laggiù per un paio di giorni e abbiamo dormito in macchina per due, o tre ore. Mi ricordo che nel 1999 a Sakarya assistetti ad un terremoto assieme alla mia famiglia, questa volta però le conseguenze sono state ben peggiori. Dalla TV non si comprende la reale entità dei danni, bisognerebbe recarsi di persona in quei luoghi".
In questo fine settimana il pilota turco è impegnato sul circuito di Mandalika, per la seconda tappa del mondiale Superbike. Ieri, poco dopo gli impegni con la stampa, sono state diffuse su Instagram alcune immagini curiose. Toprak, il suo capotecnico Phil Marron e il meccanico del Team Pata Yamaha Russ Joyner, hanno sistemato la bicicletta di un bambino indonesiano, rimasto bloccato nei pressi del circuito. Un gesto dolce, semplice, da paddock di altri tempi. Un pilota d'altri tempi, per certi versi, è lo stesso Razgatlioglu. Lo stile funambolico, le traiettorie difficilmente fotocopiabili, la tendenza a schivare luci e palcoscenici da star. Toprak, al termine del venerdì di Mandalika, è terzo di giornata. Il distacco dalle Ducati Panigale V4 di Bautista e Rinaldi, imprendibili in Australia, si è ridotto. Razgatioglu sull'isola di Lombok dovrà riscattare lo "zero" in Gara-2 di Phillip Island (provocato da un contatto con Lowes) e tentare di rosicchiare qualche punto ai ducatisti, già in fuga in classifica. Per riuscirci Toprak sarà costretto a rasentare la perfezione. Lui lo sa, non si pone limiti: "Rispetto a Phillip Island la moto si comporta bene, infatti ho fiducia e riesco a guidare bene. Doamni dovremo compiere un ulteriore passo avanti, lavorando soprattutto col freno posteriore. La qualifica? Proverò ad arrivare sull'1'30" come la MotoGP. Sarebbe una bella cosa se ci riuscissi".