Quando quest’anno Yamaha si è trovata alla ricerca di un sostituto - di Franco Morbidelli prima e di Mavericks Vinales poi - Toprak Razgatlioglu ha rifiutato categoricamente una gita premio in MotoGP. I motivi del rifiuto sono stati diversi, primo tra i quali l’assoluta priorità al titolo Superbike, che sarebbe stato il primo per un pilota turco nonché il primo dopo sei anni di dominio Kawasaki. A questo si aggiungeva una complicata situazione con gli sponsor, dato che sia il pilota turco che il suo manager Kenan Sofuoglu sono uomini Red Bull. Il che diventa un problema nel momento in cui il title sponsor di Yamaha in MotoGP, come è noto, è il diretto concorrente Monster Energy.
Da quell’estate dominata dalle comparse che ha visto alternarsi in sella alla M1 Garrett Gerloff, Jake Dixon e Cal Crutchlow, le cose sono radicalmente cambiate. Razgatlioglu ha vinto il campionato del mondo Superbike, è il primo pilota turco ad esserci riuscito e ha dimostrato di essere l’uomo da battere per il 2022. Yamaha, dal canto suo, ha portato a casa sia il titolo MotoGP che quello SBK.
Ora quindi, le cose stanno prendendo una piega diversa. Secondo quanto riportato da GPOne in una dichiarazione poi ripresa dai colleghi britannici, Toprak Razgatlioglu starebbe pensando seriamente alla MotoGP: “Proverò la M1 in un paio di test privati nel 2022 - ha spiegato - in quei giorni sarò con Cal Crutchlow, spero di debuttare in MotoGP nel 2023 anche se adesso sono completamente concentrato sulla WorldSBK per il prossimo anno”.
Se Toprak potrà fare bene o meno in MotoGP è un mistero per tutti, motivo per cui i test a fianco al pilota britannico (anche lui passato dalle derivate ai prototipi) saranno fondamentali per tarare le aspettative di ognuno. Per qualcuno quando c’è il talento il resto si sistema, per altri il metodo di lavoro della MotoGP è troppo diverso rispetto a quello impiegato in Superbike. Ciò che è certo è che per la Turchia avere un pilota nel motomondiale in grado di correre per vincere sarebbe qualcosa di inedito. Gli sponsor dunque non mancherebbero e il benestare di Carmelo Ezpeleta, sempre alla ricerca di nuovi clienti a cui vendere i diritti televisivi, nemmeno. L’unico nodo da sciogliere, adesso, è sul binomio tra moto e pilota che nel 2023 avrà appena 27 anni.
Questa ipotesi di mercato, ad ogni modo, fa bene a Yamaha già da oggi: nella trattativa con Fabio Quartararo, che pare abbia chiesto 20 milioni ai giapponesi (numeri fuori scala nella MotoGP post pandemia) si inserisce un’alternativa da tenere in considerazione.