Non abbiamo ancora visto il terzo Gran Premio della stagione (su un totale di 21) ma in MotoGP si parla già di mercato in ottica 2024. Da una parte le notizie sempre più insistenti sulla possibile rottura tra Marc Marquez e HRC, dall’altra il grande tema Yamaha. In Giappone stanno cercando di recuperare un team satellite e l’obiettivo è quello di affidarlo alla VR46, per quanto Alessio Salucci abbia dichiarato più volte di avere un buon rapporto - oltre ad un contratto triennale in scadenza a fine 2024 - con Ducati, che attualmente offre alla squadra moto competitive e non eccessivamente costose.
Nel frattempo la M1 deve tornare a vincere e, almeno a giudicare dalle prime gare, ha tanto strada davanti prima di riuscirci sia con Fabio Quartararo che con Franco Morbidelli. Così a cercare nuove soluzioni tecniche ai test di Jerez de la Frontera (assieme a KTM, Aprilia e Honda) c’era anche Yamaha, che oltre a Cal Crutchlow ha portato in pista Toprak Razgatlioglu: la comunicazione è arrivata a sorpresa durante la domenica di Pasqua, quindi un giorno prima dell’inizio del test, e ha aperto immediatamente una nuova frontiera del mercato piloti. Se Razgatloglu dovesse passare in Yamaha sarebbe al posto di Franco Morbidelli, che ha un contratto in scadenza a fine anno mentre Fabio Quartararo ha firmato con 2024 compreso. Ma andrà davvero così?
Iniziamo col dire che durante il primo test ad Aragon nel 2022, condizionato dalla pioggia, Razgatlioglu era andato subito fortissimo, decisamente vicino ad un incredulo Crutchlow in termini di tempo sul giro. E se quello era un test premio per il mondiale, questo assomiglia molto di più ad una sorta di avvicinamento. Stavolta, alla fine della prima giornata, Toprak ha completato un totale di 63 giri, scendendo sotto al muro dell’1’40 e a meno di un secondo da Cal Crutchlow, prestazione che gli è valsa l’8° tempo di giornata a 1”7 da Dani Pedrosa che ha chiuso davanti a tutti e proprio a Jerez correrà con KTM la prima wildcard della stagione. Ad osservare i test dai box Yamaha, riferisce motorsport.com, c’erano anche Lin Jarvis e Maio Meregalli, visibilmente soddisfatti dei tempi portati a casa dal turco.
Il primo dei nodi rispetto all’anno scorso sembra sciolto: Razgatlioglu ha detto a chiare lettere di essere disposto a passare in MotoGP esclusivamente in un team ufficiale, ma Yamaha ha soltanto quello da offrire. Altro problema sarebbe lo sponsor, perché Toprak è sempre stato legato a Red Bull e Yamaha ha un accordo con Monster Energy su cui, ad ogni modo, il manager del turco (l’ex pilota Kenan Sofuoglu) dovrà lavorare con attenzione. A questo punto viene da chiedersi se un salto simile potrebbe davvero aiutare Yamaha o se, piuttosto, finirebbe per confondere ulteriormente la squadra togliendo dei riferimenti. Trovare il momento giusto per impostare i contratti sarà ancora una volta fondamentale e, probabilmente, ancora una volta verrà fatto in anticipo, come ormai da tradizione in MotoGP. Se Franco Morbidelli cominciasse a salire sul podio togliergli la moto per darla ad un pilota senza esperienza sarebbe una follia, eppure negli ultimi anni di decisioni frettolose ne sono state prese molte: Jorge Lorenzo per esempio firmò con HRC un paio di notti prima di vincere al Mugello con Ducati, per poi pentirsi delle sue scelte e ritirarsi un anno più tardi. C'è di buono che tra un paio di settimane la MotoGP tornerà a Jerez per il GP, e finito il weekend, Yamaha avrà qualche indicazione in più per decidere su chi scommettere.