Sprint Race sì o no? C’è chi la accetta come parte di una trasformazione inevitabile verso la spettacolarizzazione. Ma c’è anche chi la vede come una gara superflua, così come sono superflui i tentativi di cambiare format a tutti costi. La F1 deve restare, prima di tutto, una competizione sportiva in cui lo spettacolo. Il weekend in Azerbaijan non ha fatto che confermare agli scettici della Sprint la propria opinione. In particolare, in assenza di grandi difficoltà o peculiari dinamiche in pista, Baku non offre molta “azione”, con o senza Sprint Race. Evidentemente non è un nuovo format a poter cambiare realmente le cose. A parlarne è Toto Wolff, Team Principal della Mercedes: “Oggi non è stato un thriller. Non c’è stato nessun sorpasso, anche con una grande differenza di ritmo. Non è stato un grande spettacolo”. Difficile fraintendere le sue parole.
Per Wolff sono i piloti a poter dare spettacolo, soprattutto nei testa a testa: “Dobbiamo analizzare il fine settimane con il format della Sprint, dove ci sono degli aspetti positivi che possiamo trarre, ma alla fine tutto si riduce alle gare. Servono battaglie dure e credo che ieri [in volata] il momento più importante sia stato quello in cui George [Russell, ndr] e Max [Verstappen, ndr] sono stati in grado di darsi battaglia. Oggi non c'è stato nulla di tutto ciò”. Il circuito di Baku, infatti, non ha permesso ai piloti di battersela realmente: “Anche se si è a meno di due decimi, è molto difficile sorpassare, quasi impossibile, a meno che l'altro pilota non commetta un errore. Dobbiamo analizzare bene la situazione e capire come evitare una gara noiosa”. A questo si è aggiunta la scelta di accorciare il DRS di 100 metri, inasprendo le difficoltà di sorpasso dovute anche al carico generato dalle nuove vetture, come notato da Sergio Perez (vincitore della gara del GP dell’Azerbaijan): “Sento che queste vetture generano un po' più di carico e, generando un po' più di carico, l'auto dietro fatica un po' di più a seguirci. Secondo me, non è stato giusto accorciare il DRS, perché già di per sé diventa più difficile sorpassare rispetto all'anno scorso; quindi, è una cosa che dovremmo rivedere”. Un’evoluzione, questa delle vetture, che per FIA e F1 è tuttavia fisiologica e naturale, e resta per questo uno scoglio contro cui i piloti e i team principal dovranno continuare a combattere.