Una nuova sfida per portare le donne in Formula 1 è iniziata per Susie Wolff, ex pilota oggi Managing director della nuova categoria F1 Academy, dedicata completamente alle giovani donne impegnate nella scalata verso la massima serie del motorsport. La F1 Academy sarà un trampolino di lancio fondamentale per loro che, proprio grazie alla classe cadetta, potranno farsi notare da sponsor, media e team interessati al loro talento, così da finanziare una carriera improntata verso l'obiettivo di riportare una donna in Formula 1 il più presto possibile.
Ma questa sfida è davvero possibile? Susie Wolff ci crede, lei che si è fermata a un passo dal sogno della F1 nel ruolo di terzo pilota Williams, ma tiene i piedi per terra per non illudere queste giovani ragazze e mantenere alto il valore del loro sogno.
Arrivare in Formula 1 è oggi per una donna una sfida ancora molto difficile e la Wolff lo ha spiegato in una recente intervista rilasciata al The Guardian dove ha messo in chiaro le lunghe tempistiche che immagina serviranno a una talentosa ragazza per farsi strada nella massima serie: "Credo che ci vorranno dagli otto ai dieci anni prima che accada. Ci rendiamo conto che arrivare in Formula 1 oggi è incredibilmente difficile, è dura per tutti i piloti maschi. Ci sono solo 20 posti in griglia ed è per questo che ci vorrà del tempo prima che uno di questi posti sia di una ragazza. Credo che tra 8-10 anni, quando avremo avuto una crescita continua del pool di talenti e più donne entreranno nello sport, sarà molto più realistico parlarne".
Una batosta per chi pensava di vedere in tempi brevi una ragazza correre in Formula 1: già il CEO di Liberty Media Stefano Domenicali aveva recentemente spiegato le difficoltà e l'improbabilità di vedere, in questo decennio, una donna nella massima serie, ricevendo anche insulti e critiche per "la mancanza di intenzione e di impegno" per rendere possibile il progetto. Ora però la stessa Wolff, impegnata in prima linea per l'obiettivo, rimarca il concetto chiarendo le stesse difficoltà.