Come riportato dalla testata femalesinmotorsport le donne all'interno della quinta stagione della serie Netflix Drive To Survive hanno parlato solo per l'1,54% del tempo nella produzione totale, apparendo quindi in una minoranza preoccupante nella rappresentazione della massima serie del motorsport nel 2023. Questa percentuale, tradotta in tempo, corrisponde ad esattamente sei minuti e sette secondi su un totale - nell'intera stagione Netflix - di oltre sei ore e mezza.
In questi sei minuti sono sette le donne sulle schermo che si fanno valere in un mondo, e quindi anche nella sua rappresentazione televisiva, ancora dominato nella sua quasi totalità da uomini: Jennie Gow, Laura Winter, Gertraud Steiner, Corinna Schumacher, Geri Horner, Sophie Ogg e Caitlyn Jenner.
Nel caso delle prime due, Jennie Gow e Laura Winter, si tratta di due giornaliste: anche se per quanto riguarda la Winter, collega del ben più presente Will Buxton, la donna viene inquadrata dalle telecamere di Netflix mentre intervista i piloti nel ring del paddock, e non ha un ruolo da protagonista davanti alle telecamere del programma, come invece nel caso della Gow. A difesa della produzione un grave problema di salute di Jennie Gow ne ha sicuramente limitato la partecipazione: lo scorso gennaio infatti la 45enne inglese è stata colpita da un ictus che le ha impedito di poter completare il suo impegno all'interno del programma, dove nelle scorse stagioni è invece stata più presente.
Tolte le due giornaliste appena citate le altre donne presenti all'interno della serie sono per quasi la metà (tre su sette) compagne, mogli o madri di altri protagonisti del panorama motorsportivo: Gertraud Steiner, moglie del team principal Haas, Corinna Schumacher, madre di Mick Schumacher, e Geri Horner, moglie di Chris Horner.
Le due donne mancanti sono la proprietaria del team W Series Jenner Racing, Caitlyn Jenner - che appare in una scena della stagione mentre chiacchiera con Chris Horner nel paddock - e Sophie Ogg, direttrice delle comunicazioni della McLaren Racing, che però viene solo nominata. Le altre donne presenti - sottolinea femalesinmotorsport - sono principalmente sullo sfondo come tifose, fidanzate o sono riprese mentre servono cibo, applicano trucco ai piloti prima di shooting fotografici o svolgono il lavoro di hostess nell'autodromo.
Un ritratto degradante di quella che è a tutti gli effetti una situazione complessa all'interno della Formula 1 ma che allo stesso tempo dà un'immagine chiara su quanto lavoro ci sia ancora da fare per rendere il motorsport, e la F1 in primis come sua categoria dominante, un luogo più aperto alle donne, in tutti i ruoli possibili.