Non è la prima volta che il box Aprilia apre le sue porte - anzi, i suoi canali radio - alla Dorna, che durante la stagione aveva presentato un breve documentario sulla squadra di Noale in cui veniva messo in luce il lavoro di Antonio Jimenez, capotecnico di Aleix Espargarò. D’altronde Massimo Rivola, che in Aprilia dirige i lavori, l’ha detto più volte: la MotoGP dovrebbe aprirsi di più, mostrando il più possibile a chi è a casa il dietro le quinte dei box. Se farlo in diretta è pressoché impossibile per una lunga serie di ragioni (dati sensibili, frasi da censurare e via dicendo) con una “pulita” in fase di post-produzione le chiacchiere all’interno del box diventano un contenuto estremamente interessante per gli appassionati.
Stavolta, in un video di poco meno di un quarto d’ora visibile gratuitamente sul sito MotoGP.com, vediamo il lavoro del team di Aleix Espargarò durante il sabato di Aragon 2022, quando lo spagnolo partì dalla Q1 per arrivare alla quarta posizione in griglia di partenza. Gara che, oltretutto, avrebbe visto ‘il capitano’ sul terzo gradino del podio a sei secondi dalla coppia Bastianini-Bagnaia, arrivati in quest’ordine dopo un finale in volata.
Ad ogni modo, dalla clip prodotta da Dorna riceviamo diverse informazioni. La prima, apparentemente banale, è una risposta a chi si chiede come mai meccanici e ingegneri indossano sempre un paio di cuffie: la squadra comunica in continuazione, sia per organizzare il lavoro che per commentare quello che succede in pista. C’è poi tanta strategia, per esempio quando Antonio Jimenez decide quanti giri verranno fatti da Aleix e in quale momento. Più sottili e affascinanti invece i giochi psicologici, per esempio quando il pilota rientra il team si fa trovare “scattante ma sereno”, o quando il capotecnico spiega già la strategia al resto della squadra: “A inizio turno (Q2, ndr.) montiamo una gomma nuova all’anteriore, lo facciamo uscire per pulirla con la posteriore usata e poi, mentre gli altri piloti rientrano per il cambio gomma, lo rimandiamo fuori con una posteriore nuova per fargli fare l’attacco al tempo da solo”. Strategia che ovviamente dev’essere condivisa e approvata dal pilota che in questo caso rientra ai box, ci pensa un momento e se ne esce con lo stesso programma. Così capiamo che il capotecnico in MotoGP fa un po’ come le mogli nelle vecchie barzellette: decidono tutto loro, ma in un modo o nell’altro finisci per pensare che sia stata una tua idea. Il che è più rilassante quando i piloti sbagliano, nonché più utile ad alzare il morale della squadra quando invece la scelta si rivela esatta. Fatto sta che di speciali come questo ne vorremmo vedere di più.