Toto Wolff è pronto a mettere in un angolo la delusione per il mancato titolo mondiale piloti del 2021, vinto all'ultimo giro dell'ultima gara dell'anno da Max Verstappen su Red Bull, per affrontare invece nel migliore dei modi una stagione di straordinario cambiamento per la Formula 1, quella del 2022.
Mentre si attendono le presentazioni delle nuove monoposto, fissate per metà febbraio, e in casa Mercedes cresce la preoccupazione per il silenzio di Lewis Hamilton, Wolff si concentra sulla macchina che la sua scuderia porterà in pista a partire dal Gran Premio del Bahrain, a metà marzo.
"Le nuove regole rappresentano un’incognita, soprattutto per quanto riguarda il diffusore - ha spiegato Toto Wolff nel corso di un'intervista rilasciata a Auto, Motor und Sport - Credo che il budget cap metterà tutti sullo stesso livello. Se qualcuno dovesse trovare una scappatoia regolamentare, tutti andranno a ricrearla. Le auto saranno tutte molto simili".
"Magari ci potrebbero essere delle differenze nel primo anno, dopodiché ci sarà equilibrio - ha spiegato il team principal austriaco - Ma non ci sarà più una squadra che avrà un vantaggio di un secondo. Lo sviluppo delle auto 2022 sta aumentando così rapidamente che non è possibile sapere chi lo farà meglio e in maniera più intelligente".
Toto ha proseguito, nel corso dell'intervista, parlando dei costi dei team in Formula 1: "Dal 2021 la Mercedes è un team redditizio nel bilancio tra le spese sostenute e i ricavi generati. Abbiamo raggiunto il pareggio di bilancio in termini di spese messe a bilancio ed entrate generate dalla partecipazione al campionato del mondo di Formula 1. Un risultato importante che segna il primo passo verso la sostenibilità della categoria. L’ingresso in F1 di una nuova scuderia ha un costo molto alto di 200 milioni di dollari di iscrizione, questo fa sì che il valore di chi già è presente nel Circus aumenti. E diventare dei marchi redditizi aumenta la credibilità del campionato. Credo che Ferrari e McLaren saranno le prossime a raggiungere questo status".