Toto Wolff non si risparmia mai, neanche durante le interviste. L'ultima prova è il resoconto di una lunga chiacchierata del giornalista italiano Roberto Chinchero per Motorsport.com: un one to one con il team principal della Mercedes da cui emergono aspetti mai visti prima di Wolff tra passato, presente e futuro. Si inizia con le difficoltà di un periodo da dimenticare dopo anni di grandi successi nella massima serie e i dubbi, emersi già nel 2020, sul proseguo della carriera come team principal: "Nel 2020 c’è stato un momento di riflessione - racconta Wolff a Chinchero - Il mio piano in un certo senso era quello di finire a 49 anni. L’idea che avevo in precedenza era quella di fare altro, non mi sarei immaginato oltre i 50 anni nelle vesti di team principal. Ma qualcosa in me è cambiato, in passato ogni mio progetto si basava su una linea guida ben chiara: comprare azioni di un’azienda, svilupparla, e poi vendere le azioni, e questo era il programma quando è iniziata la mia avventura in Formula 1. Ma nel 2020 sono giunto alla conclusione che per la prima volta nella mia vita avevo voglia di restare dov’ero, e ho cambiato la strategia".
Da qui, racconta il boss di casa Mercedes, l'idea di restare ancora a lungo nel suo ruolo: "Questo è ciò che faccio e questa è la mia azienda. Il ‘problema’ è che non riesco ad andarmene, ho pensato ad altri scenari, persino alla possibilità di trasferirmi in Thailandia, di cambiare le mie attività, basicamente di cambiare vita. Ma alla fine, eccomi qui, sono nella mia azienda, sono uno dei tre azionisti e onestamente credo di aver avuto una grande opportunità ad essere dove sono. È importante ricordarlo soprattutto quando ci sono alti e bassi".
Tra le occasioni mancate per il team principal anche il mancato contratto con un giovanissimo Max Verstappen: "Nel 2014 non avevo un volante in Formula 1 da potergli offrire. Avevamo Lewis e Nico ed entrambi avevano contratti a lunga scadenza, Max era chiaramente un giovane interessante ma in quel momento potevamo offrigli solo un posto in GP2 e poi magari un contratto. Ma Helumt è stato in grado di offrirgli un posto in Formula 1 e alla fine anche io gli ho consigliato di seguire quella strada. E questo ha significato vederlo uscire dall’orbita Mercedes".
La Mercedes però oggi non pensa ad altri piloti e si descrive felice della posizione in cui si trova oggi nel mercato, anche considerando un possibile ritiro di Lewis Hamilton nel prossimo futuro: "Forse rischio di apparire ingenuo, ma faccio fatica a pensare ad un piano B se credo che il piano A sia il migliore per la squadra - spiega Wolff a Chinchero - Francamente, non voglio avere colloqui con altri piloti perché sono molto contento di quelli che abbiamo, al momento non esiste un piano B. È Lewis".
Nel futuro a lungo termine della Mercedes però un nome sicuramente c'è ed è quello di un italiano, il gioiello del nostro motorsport italiano: Andrea Kimi Antonelli. Un giovane promettente che Wolff ha scoperto e che oggi ama particolarmente: "Da quando lavoriamo insieme Kimi ha soddisfatto tutte le aspettative. Ma non solo, mi piace molto come ragazzo, come personalità, e ha intorno a sé un fantastico ambiente familiare che lo aiuta a restare sempre con i piedi per terra. Ha un grande talento e può contare su importanti valori che arrivano dalla sua famiglia. Kimi è ancora nella fase iniziale del suo percorso e credo che abbia davanti a sé un futuro brillante che sarà suo se continuerà a fare un passo alla volta. Poi per me è semplicemente adorabile lavorare con lui e suo padre, due persone che hanno i piedi ben saldi per terra".