La vera notizia è che Nicolò Bulega ha ancora una volta messo in riga tutti quanti, confermandosi la vera sorpresa di questa pre stagione della Superbike. Quando ci sono di mezzo Valentino Rossi e Marc Marquez, però, ogni vera notizia finisce per passare in secondo piano e questa volta Rossi e Marquez non erano solo “di mezzo”: erano proprio in pista. Uno con una Ducati Panigale V4 in livrea Gresini (bellissima) e l’altro, il 46, con la R1M che Yamaha gli ha regalato a Valencia nel GP del suo addio. Sul circuito dell’Algarve c’erano anche tutti gli altri piloti Ducati della MotoGP e quelli della VR46 Academy, ma è da Rossi e Marquez che è doveroso partire.
E’ doveroso, anche se c’è poco da dire. Perché tra i due, di fatto, non c’è stato l’atteso confronto, visto che Marc Marquez, così come suo fratello Alex, è sceso in pista senza il transponder sulla moto e che, quindi, i cronometri ufficiali non hanno registrato i suoi tempi sul giro. Un modo per nascondersi e, probabilmente, anche per non prestare il fianco a fiumi d’inchiostro che sarebbero stati versati, senza tenere conto che comunque uno è un pilota in piena attività e che l’altro ha appeso il casco al chiodo ormai da anni. Di sicuro, nonostante ormai Valentino Rossi sia a tutti gli effetti un pilota di auto da corsa, con le moto si difende ancora più che bene. Sia inteso, il tempo fatto a Portimao è ben distante da quelli che potrebbero realmente renderlo competitivo oggi in MotoGP o in Superbike, ma i distacchi non sono siderali. Segno che gli anni ci sono, ma il talento è ancora straordinario, con Rossi che ha chiuso a cinque secondi da Nicolò Bulega – che erain sella alla sua Ducati del Team Aruba – pur guidando una normale Yamaha di serie.
Giusto per rendere meglio l’idea, il migliore tra quelli in pista con una moto di serie è stato il campione del mondo della MotoGP, Pecco Bagnaia. Il piemontese, al suo 73esimo giro, ha spinto al massimo fino a far segnare un 1,43,090: 3,1 secondi dietro la Ducati Superbike ufficiale di Nicolò Bulega. Quindi tra Rossi (1:44.703) e Pecco il distacco è stato di meno di due secondi.
Per chi vive di corse è tanto, ma si tratta comunque di tempi che un “comune mortale” non si sognerebbe nemmeno di poter fare. E che, probabilmente, non si sognerebbe di poter fare nemmeno un qualsiasi altro pilota che ha chiuso con le moto da ormai tre anni. Tra l’altro Vale è stato in grado di portare a termine ben 50 giri. Quanto agli altri di Ducati e della VR46 Academy, dietro a Pecco s’è piazzato Luca Marini con la sua Honda CBR, seguito dalle Panigale di Franco Morbidelli, Marco Bezzecchi e Enea Bastianini (+3.516, +3.709 e +3,751 da Bulega). Fabio Di Giannantonio, invece, ha chiuso la giornata di test a +3.827 dal leader e, quindi, con poco meno di un secondo di vantaggio su Valentino Rossi. Oggi, comunque, si replica, anche se in pista non ci saranno tutti.
Quanto agli altri della Superbike, infine, è stata una giornata che ha di fatto confermato i valori visti a Jerez. Già detto di Bulega, infatti, Razgatlioglu con BMW e Rea con Yamaha si sono confermati in gran forma, mentre il campione in carica Alvaro Bautista, alle prese anche con problemi fisici, ha giocato a nascondersi ancora. Non benissimo, invece, Danilo Petrucci e Andrea Iannone, entrambi a più di un secondo e due dal collega italiano della Ducati ufficiale.