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Tre anni fa il 1 agosto magico dell'atletica italiana: a tre anni di distanza che cosa possono sognare gli Azzurri di Parigi 2024?

  • di Ginevra Stanghellini

1 agosto 2024

Tre anni fa il 1 agosto magico dell'atletica italiana: a tre anni di distanza che cosa possono sognare gli Azzurri di Parigi 2024?
Tre anni fa una “notte magica” che ha riscritto la storia dell’atletica italiana, in un giorno inaspettato per il nostro sport. Da lì una pioggia di medaglie e di record che a Parigi attendono solo chi sa di potersi replicare, perché le aspettative sono altissime e l’obiettivo non può che essere quello di ripetersi

di Ginevra Stanghellini

Primo agosto 2021. Sono già passati tre anni da una notte magica che ha fatto sognare l'Italia. Una serata che ha rivoluzionato lo sport azzurro, riscrivendo una pagina dell'atletica con due medaglie d’oro a distanza di dieci minuti l'una dall'altra, prima l’oro sui 100 metri piani di Marcell Jacobs seguito dallo storico oro di Gianmarco Tamberi nel salto in alto. Quell’abbraccio tra i due entrato nella storia a coronare una stagione sportiva incredibile per l'Italia, al termine di un'Olimpiade di grande successo. Tre anni dopo il velocista italiano Marcell Jacobs, dopo un periodo segnato da molti problemi fisici, è pronto a ripetersi, la voglia e la motivazione ci sono tutte, lo si capisce dalle sue parole: “Oggi, l’eco di quel successo risuona dentro di me. Mi chiede di tornare sulla pista, di risentire l’energia del traguardo, la passione della competizione. Non vedo l’ora di rispondere a quella chiamata, di riaccendere il fuoco della sfida”.

Stessa emozione anche per il portabandiera della nazionale Gianmarco Tamberi che ha dichiarato: “Il mio all-in è sulle Olimpiadi di Parigi 2024 per fare un qualcosa che non è mai stato fatto nel salto in alto: vincere per due volte la medaglia d'oro. Occuperò da solo il gradino più alto del podio? Quello che è successo a Tokyo non si ripeterà. Se dovessimo essere ancora in parità, io e Barshim ci siamo detti che andremmo avanti”. Gli atleti che ci rappresenteranno sono 77 , di cui 40 uomini e 37 donne. Le aspettative sono alte, anche per gli altri atleti perchè negli ultimi quattro anni, gli azzurri, si sono resi protagonisti di risultati eccellenti dagli 800 metri con Catalin Tecuceanu, al salto in lungo con gli astri nascenti Mattia Furlani e Larissa Iapichino, passando per i 200 metri con Tortu e Desalù fino alla lunga distanza in pista con la campionessa europea Nadia Batocletti.

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Ma occhi puntati anche su coloro che da “underdog” possono comunque dire la loro come Pietro Arese e Ludovica Cavalli sulla corsa, Zane Weir nel peso e tanti azzurri che nel corso delle ultime competizioni dai campionati italiani, alla Diamond League passando per gli Europei di Roma sono riusciti a strappare il pass e a migliorare i loro record, consapevoli di arrivare a Parigi per far un grande risultato. I cinque ori conquistati nella scorsa spedizione non sono un miraggio, sono sicuramente un risultato molto ambizioso ma non impossibile. Il presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, in un’intervista prima degli europei si era mostrato molto fiducioso, affermando: “I nostri migliori atleti hanno già deciso che faranno gli Europei, non capita spesso di disputare una competizione importante nel nostro Paese, anche se sto lavorando ad un’altra rassegna. Le otto medaglie ai Mondiali di quest’anno mi sembravano una previsione esagerata. Io guardo i dati. Il prossimo anno a Parigi faremo molto bene: per Budapest avevo previsto solo quattro medaglie, sia perché era l’anno prima delle Olimpiadi, sia perché avevamo tanti giovani. Per i Giochi prevedo invece dalle 6 alle 8 medaglie”.

Ma le parole del presidente non possono che riconfermarsi perchè la straordinaria edizione degli Europei di Roma con il record di ori, ben 11 per poi chiudere con 24 medaglie. Dopo la convocazione della squadre il presidente si è espresso così: “È una squadra ampia e di alto valore che riflette la crescita costante del nostro movimento negli ultimi tre anni. Abbiamo cercato di riconoscere a tutti i ragazzi che rientravano nei criteri lo straordinario impegno di queste stagioni sempre al vertice. A Parigi andremo con lo spirito e la tranquillità che ci hanno caratterizzato negli eventi precedenti, provando a sfruttare l’entusiasmo e la scia dei trionfi degli Europei di Roma e lasciandoci ispirare dalle imprese di Tokyo. Questa è l’atletica che volevo, quella che avevo sognato nella mia visione”.

Una visione che si è dimostrata vincente e che a Parigi, sogna di ripetersi. Ad aprire le danze saranno i marciatori, che scenderanno un pista il primo agosto per poi chiudere l’11 agosto con la maratona. Testa, gambe e tanto cuore non mancano alla nostra spedizione, senza dimenticare che sognare in grande non costa nulla.

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