Il secondo weekend di settembre è sempre stato il nuovo inizio delle stagioni del motorsport. La prima gara dopo l'estate, la voglia di tornare a correre e la consapevolezza di avere davanti ancora metà stagione per provare a vincere. Tutto il mondo del motorsport nel weekend del 14/15 settembre ha riempito alcuni dei più importanti circuiti per ritornare a correre, finché la notizia della scomparsa di Luca Salvadori non ha congelato ogni paddock fino a poco prima ancora sorridente. Un incidente in Germania, su una gara di moto stradale, ha visto andarsene il pilota milanese che nel mondo del motorsport ci è cresciuto con papà Maurizio, con cui ha condiviso gioie e dolori di uno sport che tanto ti dà quanto ti toglie, osservando ogni paddock da più lati - visto anche il suo impegno come influencer e portavoce del mondo delle corse.
Maurizio Salvadori di motori ne è sempre stato appassionato, avendo corso con le monoposto in prima persona nonostante la sua carriera si sia concentrata prima nel mondo della musica - dove ha lavorato con nomi come Jovanotti, Gianni Morandi e i Pooh - e nel 2006 ha fondato Trident, uno dei team ad oggi con più successi nel mondo delle categorie propedeutiche alla Formula 1. Campioni in Formula 3 quest'anno con il giovane italiano Leonardo Fornaroli, quello prima con Gabriel Bortoleto, per affermarsi pian piano come una delle squadre che fanno valere l'orgoglio italiano anche nelle formule minori, avendo portato al debutto nelle serie principali piloti del calibro di Raffaele Marciello, Gianmaria Bruni, Antonio Fuoco e Davide Rigon, ad oggi tutti impegnati nel WEC, come Luca Ghiotto e Vicky Piria o il recentemente annunciato in Formula 1 Jack Doohan. Una squadra che dalla passione di papà Maurizio ha realizzato una vera e propria storia all'interno delle categorie di supporto al mondiale di Formula 1, con tante soddisfazioni che hanno visto il piccolo Luca innamorarsi ancor di più dello sport che già lo aveva rapito fin da bambino.
Ha scelto le due ruote poi Salvadori, mentre il papà si è concentrato sulle quattro, seguendo i campionati in cui si è impegnato direttamente in prima persona, girando il mondo al ritmo che i calendari impegnativi del motorsport scandiscono all'impazzata. Infatti era a Baku Maurizio, per gestire le attività del team in prima persona con i piloti Richard Verschoor e Christian Mansell, al debutto sul tracciato cittadino dell'Azerbaijan, che di soddisfazioni al team italiano ne hanno regalate a dismisura. Proprio nel giorno della notizia della scomparsa di Luca, l'olandese Verschoor è partito dalla pole position della gara lunga della Formula 2 portando a casa la vittoria, dedicandola al compianto Salvadori con tutto il supporto possibile alla sua famiglia. Un saluto arrivato dalle strade di Baku verso quelle tedesche, mentre qualche chilometro più vicino c'è stata la commemorazione dell'altra parte della squadra, quella impegnata con la FRECA al Red Bull Ring, che ha scelto di correre con il musetto nero sulle proprie monoposto in segno di lutto. Una squadra che dimostra di essere unita più che mai sia nei momenti di gioia che in quelli di estremo dolore, con la dedica a Luca più speciale che ci sia. Perché racconta della passione per il motorsport che va oltre qualsiasi altra cosa, che dice di più di mille parole e che sorride al cielo per salutare il pilota milanese, come ha fatto Richard Verschoor una volta salito sul gradino più alto del podio di Baku.
"Ci ha lasciati inseguendo la sua passione" scrivono Maurizio e la moglie Monica, nonché mamma di Luca, sui social. Consapevoli della gioia e della fame del figlio che rincorreva il suo sogno, che viveva per le moto e le gare. Proprio come ha sempre fatto tutta la sua famiglia, unita proprio dall'amore per lo sport più bello ma anche più crudele che ci sia. Con tutto il team di Trident che si stringe e abbraccia la famiglia Salvadori, per un paio di settimane lontana dalla pista per via della pausa tra queste gare e le prossime di ottobre. Di ricordi meravigliosi Luca ne ha lasciati tanti, da quelli in pista a quelli fuori e, per Trident, rimarrà per sempre una delle colonne portanti della sua storia. E per ripagarlo e onorarlo, il team milanese ha speso tutte le sue forze nella giornata di domenica, guardando al cielo da Baku per non dimenticare mai Luca Salvadori.