La strada di Marco Bezzecchi è la Ducati e non la VR46. E’ l’estrema sintesi dell’intervista concessa da Alessio Salucci, Uccio, a Autosport. Sia inteso: non significa che Uccio non vuole più il Bez tra le scatole, ma da che nella doppia veste di team manager e punto di riferimento della VR46, lo storico amico di Valentino Rossi avrebbe rinunciato senza troppi patemi al giovane pilota di Viserba. Alla fine, però, s’è scelta la strada del rinnovo, con un anno e non di più da trascorrere ancora insieme.
“Io – ha ammesso Uccio – spero che il mio lavoro con Marco Bezzecchi finisca nel 2025. Qualcuno all’interno della squadra ha spinto per il rinnovo, ma ho preferito un solo anno perché spero che Marco l’anno prossimo arrivi nella squadra ufficiale. Magari proprio quella di Ducati. Per me è la moto giusta per lui, ma il mio lavoro con Marco, spero, si fermerà alla fine del prossimo anno”. Quando, di fatto, tante selle saranno libere per effetto della scadenza di buona parte dei contratti dei top rider, con il Bez che a quel punto avrà anche maggiori possibilità di scelta. E’ chiaro che Uccio è contento che il riminese sia rimasto, ma è chiaro anche che, essendo nel mondiale da tantissimi anni come osservatore privilegiato, conosce benissimo le dinamiche e i limiti delle varie squadre. E, soprattutto, le reali possibilità di un team satellite rispetto a uno factory.
“L’unico vero grande vantaggio di un team indipendente – ha aggiunto Uccio – è quello di poter scegliere la moto con cui correre”. Una frase, la sua, che sulle prime sembrava lasciar intendere la possibilità di un passaggio da Ducati a Yamaha dopo il 2025, con Uccio che, però, smentisce subito: “Non so cosa succederà e è presto per parlare di queste cose, sicuramente la mia preferenza ora è restare con la Ducati”. Più che per quanto riguarda le moto con cui correre, al futuro bisogna guardare in merito ai piloti, con Uccio che ammette che in questo momento la VR46 è un po’ a corto e che potrebbe esserci a breve un cambio di mentalità. Insomma: sulle moto del Team VR46 potrebbe salire, per il dopo Bezzecchi, un pilota che non è cresciuto all’ombra della VR46 Academy.
Non si tratta di rinnegare una scelta che sembrava radicata nelle strutture che gravitano intorno a Valentino Rossi, ma di una necessità. “Siamo aperti, perché non abbiamo piloti dell'Academy pronti per la MotoGP - ha spiegato - Abbiamo solo Celestino Vietti al momento. Poi ci sono dei piloti nuovi, ma molto giovani. In questo momento stiamo lavorando per trovare giovani corridori italiani e siamo vicini ad aprire le porte dell'Academy a altri due giovanissimi piloti, ragazzi di 13 o 14 anni. Quindi non sono nemmeno pronti per la Moto3. Dobbiamo lavorare con loro un paio d’anni. Quindi, sicuramente dobbiamo aprire le nostre porte come team MotoGP ad altri piloti per l’immediato futuro”.