E’ stato uno dei piloti italiani di riferimento nel motomondiale e poi, appeso al casco al chiodo, la sua voce ha accompagnato quella di Guido Meda negli anni d’oro di Valentino Rossi e delle grandi sfide con Stoner, Lorenzo e Pedrosa. Poi Loris Reggiani ha deciso di darsi a una vita un po’ meno movimentata, ma è chiaro le corse sono ancora la sua grande passione. Lo ha raccontato anche ai colleghi di Motosan, in una intervista rilasciata a margine del GP di Misano. Un fine settimana in cui a tornare protagonista è stato proprio uno di quei piloti che c’erano quando Reggiani era in cabina di commento: Dani Pedrosa
“E’ straordinario quello che riesce ancora a fare, il suo talento è superiore e non faccio fatica a dire che, dopo Marc Marquez, è tra quelli degli ultimi anni il miglior pilota spagnolo in termini di talento puro” – ha affermato l’ex Aprilia, facendo inevitabilmente scattare la richiesta di chiarimento alla luce dei cinque mondiali vinti da Jorge Lorenzo. “Secondo, dopo Marc Márquez, sì. Penso che sia più veloce di Lorenzo, anche se ha vinto meno di Lorenzo” – ha specificato. Che non sempre si riesce a raccogliere abbastanza o quanto si merita, Loris Reggiani l’ha in qualche modo scoperto anche in prima persona, come ha raccontato anche nella stessa intervista ripercorrendo tutta la sua carriera. Senza, però, puntare il dito verso nessuno, con l’ex Aprilia che aggiunge: “I piloti di oggi tendono a non assumersi le responsabilità, a cercare le colpe fuori. Recentemente ho sentito solo Jack Miller dire che la moto è ok e che a migliorare deve essere lui. Questo è molto positivo”.
Positiva è anche la MotoGP di adesso, con Reggiani che, al contrario di altri protagonisti del passato, non è particolarmente critico sul nuovo format e sulla piega che hanno preso le corse. Precisando, però, che l’aerodinamica sta un po’ snaturando tutto: “Per me è impensabile che oggi non si possa stare dietro a un pilota e giocarsela fino all’ultima curva solo perché se si sta troppo attaccati si finisce per far aumentare troppo la pressione delle gomme”. Insomma, anche secondo Reggiani un qualche passo indietro andrebbe fatto, così da far emergere prima di tutto il talento dei piloti. E’ la chiave per riportare la MotoGP ai massimi livelli, con l’ex Aprilia che, però, ammette che di Valentino Rossi ce ne è stato solo uno: “Lo ammiro molto, ha vinto nove titoli mondiali! È uno di questi personaggi che vanno ben oltre il motociclismo: la capacità comunicativa che ha è brutale. L’ho visto nascere: Graziano Rosi corse con me nella 500, anche nell'82, e sono ancora molto amico di Graziano”.
Quanto ai piloti di oggi, invece, Reggiani si dice contento del successo che stanno avendo gli italiani e non fa cenno a Marc Marquez (dopo le dichiarazioni di qualche anno fa che fecero il giro del mondo e quelle più recenti durante una live in rete), se non per indicare il nome del pilota che potrebbe prendere il posto del 93 nel cuore degli appassionati spagnoli: “Ho sempre pensato che Martín fosse il prossimo Marc Márquez. Non l'ha ancora dimostrato e potrei sbagliarmi, ma spero di no. E adesso anche i giovani che fanno Moto2 e Moto3 mi sembrano molto forti. Sto parlando di Alonso, Acosta e non solo”.