Dopo la sconfitta rimediata ad Abu Dhabi Toto Wolff è stato colto da dubbi e preoccupazioni che gli hanno fatto perdere il sonno. Se fino al 2020 la Mercedes pareva un sistema ben oliato, impossibile da far inceppare, il 2021 con una Red Bull alla ribalta, ha dato prova di un presente ben diverso. In un attimo, tutto ciò che per il team scontato è diventato meno certo. La squadra ha sbagliato spesso, in pista e fuori, e alla fine non ha retto alla pressione esercitata dai rivali.
Come se non fosse abbastanza nuovi temi scottanti si sono sommati alla debacle di Abu Dhabi, ossia il tetto di spesa fissato a 140 milioni di dollari e l’andamento dell’economia mondiale. Se il primo ha costretto l’azienda ad una riorganizzazione, il secondo sta ponendo interrogativi tutt’ora irrisolti.
"Oggi il tasso di inflazione è decisamente elevato" la sua denuncia a Motorsport.com. "Di conseguenza, non solo siamo stati costretti a ridurre di 5 milioni il budget complessivo per questa stagione, ma ci troviamo in una situazione in cui non possiamo aumentare le spese a libro paga e ciò è molto doloroso".
Queste nuove problematiche hanno portato la squadra a dover ripensare le modalità di investimento del denaro e delle risorse. Non più cordoni della borsa aperti in ogni frangente, bensì solamente nei casi ritenuti fondamentali per il progresso della vettura. "Per i grandi team si tratta di un modo totalmente diverso di operare", la sua ammissione che apre poi ad un altro scenario, se vogliamo, sconfortante.
In caso di errore strutturale importante, tornare sui propri passi diventerà impossibile.
"Sarà davvero difficile intervenire radicalmente sulla vettura. Tutte le spese sono pianificate, così come ogni aggiornamento ed i relativi costi. Dovremo limitare anche l'apporto di soluzioni creative", la conclusione sconsolata del 50enne.