Si torna a parlare del caso Crashgate. Se proprio le affermazioni di Bernie Ecclestone sulla vicenda del 2008 avevano fatto riaprire il caso spingendo il pilota brasiliano Felipe Massa a fare causa alla Federazione per un risarcimento, ora la situazione si è ribaltata. L’ex pilota britannico e imprenditore, che ha avuto sulla Formula 1 un peso non indifferente, fa ora un passo indietro e dice di non avere alcuna memoria di quelle sue dichiarazioni. Nel Gran Premio di Singapore del 2008 un finto incidente di Nelson Piquet Junior regalò la vittoria a Fernando Alonso, entrambi piloti Renault. Un piano riuscito che causò successivamente l’allontanamento del manager Briatore che lo aveva orchestrato. Anche Massa, aveva detto l’imprenditore classe ’30, ne aveva subito le conseguenze in pista e in classifica. Ora pare non avere più i titoli per intentare una causa contro la F1 e la FIA.
Sulla decisione del pilota brasiliano e dei suoi avvocati, infatti, l’ex pilota commenta: “Per Massa e i suoi legali è solo una questione di soldi. Ma le probabilità che ciò accada sono pari a zero”. Lo dice nell’intervista a Blick, giornale svizzero. Ad avere il coltello dalla parte del manico sarebbe invece Lewis Hamilton che avrebbe tutte le carte in regola per ottenere dei risultati seguendo le vie legali: “Le cause contro la FIA avrebbero potuto essere intentate da Hamilton e dalla Mercedes dopo Abu Dhabi” dice. Ecclestone fa evidentemente riferimento al Mondiale del 2021 e, in particolare agli ultimi giri, quando, come ricorda FormulaPassion, il direttore di gara Michael Masi non seguì le regolari procedure per il riento della Safety Car. L’errore costò caro all’inglese che perse l’Ottavo di finale e vide Max Verstappen salire sul podio al primo posto.