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Valentino: “Ho capito solo adesso cosa ho fatto davvero. Ma domenica non piango, farò altro. Ed ecco qual è stato il mio giorno più duro”

11 novembre 2021

Valentino: “Ho capito solo adesso cosa ho fatto davvero. Ma domenica non piango, farò altro. Ed ecco qual è stato il mio giorno più duro”
Toccante ultima conferenza stampa da pilota di MotoGp, a Valencia, per Valentino Rossi, al cospetto delle nove moto con le quali ha finto altrettanti titoli mondiali. Il Dottore ha parlato della propria eredità, della maledizione del nove, del percorso fatto, dei rivali, della fine ormai prossima e del futuro che lo aspetta, con un pensiero ai tifosi, i cui messaggi lo hanno fatto commuovere. Ecco tutto quello che ha detto

Ultima, toccante conferenza stampa da pilota di MotoGp, per Valentino Rossi a Valencia, in compagnia delle moto dei suoi nove titoli: “È stata una stagione particolare – le parole del Dottore – soprattutto nella seconda parte. È una grande emozione essere qui, aver visto le mie moto dei nove mondiali vinti. Darò il massimo questo weekend, vedremo come andrà. Ho le moto a casa, tranne le Honda, persino in camera da letto. Ma vederle tutte insieme così è commovente, mi fa pensare a tutta la strada fatta, è stato un percorso molto lungo”. E poi: “La 500 Honda è la mia 500, è la moto che il costruttore doveva darmi, avevo già tutto pronto ma poi non è mai arrivata...Sarei felice se potessero darmela, ne avrò cura”.

Sul ritiro: “Quando ho dato l'annuncio ho ricevuto un grande sostegno, e ricevuto tantissimi messaggi anche dai miei rivali. Ho sempre pensato un po’ a questa conferenza, la sensazione che provo ora è strana. Ho cercato di affrontare tutto in modo normale, questo è un bel momento per tutti, iniziano le vacanze, tutti sono felici di restare anche un po' a casa, ma si pensa anche che da lunedì sarà tutto diverso. Ho continuato a correre e continuerò come pilota di auto, cercherò di divertirmi. Voglio divertirmi anche ora, apprezzando il momento, anche se so che la vita per me da lunedì sarà totalmente diversa”.

Su ciò che lascia: “Tantissime persone hanno iniziato a seguire la MotoGP per seguire la mia carriera, questo sport è diventato più famoso in tutto il mondo. Sono diventato qualcosa di diverso negli anni, una sorta di icona, questo è stato un grandissimo piacere. Per un pilota conta più il risultato, ma questa è stata la cosa migliore della mia carriera. Sono molto felice, sono certo che anche in futuro avrò un grande rapporto con tutti i piloti”. In sala suo fratello Luca Marini e Franco Morbidelli.

“Ci sono molte persone con il VR46 addosso, è una bellissima sensazione per me e per la MotoGP. Nel 2022 di sicuro andrò ad alcune corse, ci sarà il nostro team, sosterremo sempre i nostri piloti dell'Academy. Sarà diverso, non so cosa proverò nel vedere le gare senza poter correre, lo sperimenterò e vi farò sapere”.

 

Sui numeri: “Il 14/11/2021 l’ultima gara: la somma della data è 46, quando l'abbiamo scoperto 3-4 mesi ci siamo detti «Non è stato facile convincere Dio!» Magari è un segno o magari solo una coincidenza, non lo so...di sicuro è qualcosa di positivo”. E ancora: “Sono stato in grado di correre a un buon livello anche dopo il nono titolo, sarebbe stato importante vincere il decimo, sarebbe stato come chiudere il cerchio, ma è andata così. Anche il 9 rientra spesso nei miei numeri. C’è anche la maledizione del 9, sarebbe stata meglio non averla... Ma è andata così. Non mi lamento, ho fatto una carriera molto lunga, già lottare per la vittoria è sempre un enorme divertimento”.

Sulla consapevolezza del percorso: “In questi ultimi mesi ho cominciato a capire meglio cos'ho fatto in questi anni, prima ero sempre in un tunnel, in una dimensione chiusa, quando sei lì è difficile capire cosa sia accaduto intorno a te, sei sempre estremamente concentrato. Ma è anche bello vedere tutto dall'esterno, sono orgoglioso di quello che ho fatto. A volte nel corso degli anni ho pensato di essere alla fine della carriera, soprattutto dopo il 2012, ma poi ho corso per altri 10 anni. Questa storia che non finisce mai è un bel concetto, anche se poi finisce. I sogni che mi restano? Avere una bella vita, divertirmi, restare sulle piste, ma non ho un sogno particolare. Il mio sogno era diventare campione del mondo della MotoGP e l'ho realizzato”. E ancora: “I risultati mi hanno ovviamente soddisfatto, ma il fatto che la MotoGP sia diventata un fenomeno più grande, aver aiutato a migliorarlo, a far sì che anche tantissimi giovani e non solo andassero a seguire le gare è una bellissima sensazione di cui vado orgoglioso”.

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Sui rivali: “La rivalità in tutti gli sport ad alto livello, soprattutto nella MotoGP, è qualcosa che forse uno non apprezza ma allo stesso tempo è fantastica, ti spinge a guidare al massimo, oltre i tuoi limiti. Ho avuto un enorme rivalità soprattutto nella prima parte della carriera, dove vincevo di più. Cito Biaggi, un italiano, ma poi anche con Stoner, Lorenzo, Marquez... A posteriori uno lo ricorda come qualcosa di positivo, di speciale”.

Sulla fine ormai prossima: “Non so cosa accadrò domenica dopo la gara. Spero di fare un bel GP fino alla fine. Lacrime? Non posso prevedere le mie sensazioni. Di solito in quei momenti sorrido, non piango, il mio carattere è così. Il momento più brutto l'ho già passato, è stato quando ho deciso di smettere. Ora mi trovo a pensare a quello che farò nel 2022, verso giugno è stata dura, se fossi stato più competitivo avrei probabilmente continuato invece ho dovuto smettere, è stato un periodo difficile. Ora mi sento abbastanza bene, cerco di restare concentrato sulla gara, dare il massimo. Per il resto mi sento abbastanza bene. Fisicamente sono stato fortunato, anche se ormai sono una persona grande sto bene, mi sento ancora abbastanza giovane. Mi è sempre piaciuto correre in moto, guidare, gareggiare e lavorare con il mio team. Quando poi la domenica vai forte è unna goduria speciale, il pensiero positivo è stato sempre questo, essermi divertito. Farò delle altre cose da marzo, penso e spero che la mattina al risveglio non cambi tanto la sensazione che proverò”. E poi: “Negli ultimi anni sono stati molti vicini tantissimi piloti tra quelli dell'Academy, è stato molto divertente stare insieme, l'atmosfera che si crea nel weekend di gara è particolare. Stare insieme è sempre molto bello. Verrò alle gare, spero di portare anche il mio motorhome, magari potremo organizzare qualche incontro”.

In sala vengono proiettati i video di alcuni tifosi che ringraziano Valentino e spiegano l'importanza che ha avuto Rossi nella loro vita: “Vedere la passione negli occhi dei tifosi – il commento di Valentino, con gli occhi lucidi – è sempre stato bellissimo. Possiamo dare un grande divertimento anche a chi ha una vita difficile, tutti possono fermarsi e per un'ora non pensare, seguire la gara e godersi lo spettacolo”.

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Dalla sala arriva un grazie generale. Valentino abbraccia uno a uno i piloti saliti sul palco per salutarlo. E con i baci alla telecamera di Sky da parte di Valentino comincia la fine di un’era.

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