Valentino Rossi ha davanti a sé una lunga lista di addii in questo 2021. Il pubblico, i colleghi, i meccanici, la gente del paddock. Ma anche le abitudini che si è portato dietro per oltre un quarto di secolo. Tra queste i giorni di test, affrontati da Rossi per l’ultima volta nei due giorni a Misano e, per la prima volta, senza dover lavorare in ottica futura: “È stato un test abbastanza buono, soprattutto ieri. Non avevamo nulla di nuovo da provare, quindi ci siamo concentrati sull'assetto e sui dettagli, migliorato il mio passo e fatto un buon tempo. Oggi abbiamo provato qualche altra cosa e finito il lavoro per la prossima gara qui a Misano. Prima, però, ci sarà Austin, una pista molto particolare e difficile, con poco grip e molte buche. Nel 2019 sono stato forte, vedremo cosa succede”. Detto questo, Valentino ha spiegato che i test non sono mai stati una sua grande passione: ”Sicuramente è una fase importante, ma non credo che mi mancheranno i test in futuro - ha raccontato Rossi - È sempre un duro lavoro, sia fisicamente che mentalmente, preferisco il weekend di gara”.
Quando gli viene chiesto se sta considerando un futuro da collaudatore però, sulle orme di Lorenzo, Stoner e Pedrosa (l’unico che lo fa come un lavoro vero) Valentino si dice abbastanza possibilista: "Non lo so, bisognerà vedere quanto mi mancherà guidare una MotoGP. Mi piacerebbe farlo di tanto in tanto, ma come ho detto, i test non sono la parte migliore del nostro lavoro, non è uno dei momenti indimenticabili nella carriera di un pilota. Però forse mi mancherà molto guidare una MotoGP e in quel caso non sarebbe male avere l'opportunità di guidarne una tanto in tanto”.
Di test significativi nella carriera del 9 volte iridato, in fondo, ce ne sono stati molti: “Quelli che ricordo meglio sono quelli in cui si prova una moto nuova per la prima volta, quindi la prima con la 250, ma soprattutto con la 500. Mi ricordo nel novembre 1999 a Jerez, con Jeremy Burgess, è stata impressionante. Poi anche la prima con la MotoGP, con la Honda a Suzuka nell'agosto 2001 dopo aver vinto la 8 Ore con Colin Edwards… E infine con la Yamaha a Sepang nel gennaio 2004. Questi sono stati i miei migliori test”.
Tornando al presente, Valentino ha dato anche una sua lettura del mondiale e un obiettivo a Pecco Bagnaia: provarci. “Sarà veramente difficile per lui, Quartararo ha 48 punti di vantaggio, sono tanti e soprattutto mancano solo quattro gare. Dovrà provare a ripetere quello che hai fatto negli ultimi due weekend e poi vedere cosa farà Fabio. Il suo obiettivo deve essere quello di tenere aperto il mondiale fino alla fine, finché è possibile deve provarci”. Ha concluso il Dotttore.