“A Assen ho vinto per dieci volte. Mi ricordo perfettamente la prima volta che sono salito sul gradino più alto del podio nel circuito che è considerato la cattedrale del motociclismo e mi ricordo alla perfezione anche l’ultima, nel 2017. Quella è stata anche l’ultima volta che sono riuscito a vincere” – A parlare è Valentino Rossi. Il Dottore, è cosa nota, con Assen ha da sempre un rapporto speciale e il glorioso circuito olandese ha rappresentato tanto per lui, fino a diventare quasi un simbolo. “L’ultima vittoria la porto nel cuore” – ha raccontato ancora Rossi, spiegando che, però, quest’anno non riuscirà a essere presente.
“Mi sarebbe piaciuto venire ad Assen quest'anno per seguire la MotoGP, la mia squadra, mio fratello e i piloti della VR46 – ha detto il Dottore - Purtroppo quest'anno non è possibile, visto che abbiamo programmato un test a Spa-Francorchamps dopo la gara di Zandvoort”. Le auto, quindi, che lo tengono lontano dalle moto e dalla sua stessa storia, quasi come in un paradosso tra carriere che devono finire e vite che devono andare avanti. Come qualcosa che prima “era” e poi “diventa”, proprio come Assen che, dice ancora Rossi, “adesso è diventato un circuito un po' più normale, ma è comunque un circuito bellissimo. Anche l'atmosfera è fantastica, soprattutto quando sei nell'ultimo settore: il giorno della gara è come entrare in uno stadio. Spero di tornare presto al TT Assen come spettatore".