Non è più la MotoGP di Valentino Rossi e Carmelo Ezpeleta lo sa bene. La stagione 2022 è ormai iniziata senza il Dottore al via e tutti in Dorna si sono accorti della sua assenza, a cominciare dal capo della baracca, che ha paragonato il suo addio a quello di Messi al Barcellona: "C'era ovviamente una grande gratitudine per tutto ciò che questi due geni hanno dato per così tanti anni. Ma se insinuiamo che con l'addio di Valentino è tutto da rifare, non è così. La MotoGP è un'entità consolidata che vola da sola".
Ezpeleta insomma sembra aver già voltato pagina. "È vero che Valentino Rossi ha guidato un'intera generazione, ma negli ultimi anni ha avuto scarso successo. Ho già passato i tempi post-americani e post-Doohan e il campionato è sempre stato più forte".
La risposta in merito di Valentino Rossi non si è fatta attendere: "Non so come possa esserci stata una mania del genere. Forse il mio segreto era che non volevo diventare un personaggio. O almeno non a qualsiasi prezzo. Sono rimasto me stesso e alla gente è piaciuto. Credevo di poter continuare a vincere ed ero molto competitivo fino a metà stagione 2019. che non ero il Valentino Rossi di dieci anni fa, cioè normale, ma ci credevo".
"Avrei potuto fermarmi un anno prima, alla fine del 2020, ma è stato l'anno del Covid con più gare sulla stessa pista e senza pubblico. In quel momento ho pensato tra me e me, cosa dovrei fare? Dovrei semplicemente arrendermi? No, andiamo, ho intenzione di fare un altro anno. La MotoGP è una cosa meravigliosa. Funziona, la gente guarda, ci sono altri piloti italiani, c'è la Ducati".