È proprio vero che, spesso, le cose migliori arrivano quando meno te l’aspetti. E le speranze di Pecco Bagnaia al sabato sera, dopo le qualifiche, erano piuttosto esigue in vista della gara. Durante le prove il pilota di Chivasso non si era mai trovato a proprio agio sulla sua Ducati, che faceva i capricci e non trasmetteva le giuste sensazioni né all’avantreno né al posteriore. Poi domenica mattina una piccola, ma decisiva, svolta: Pecco e il suo team scelgono di provare la gomma hard, fino a quel momento inutilizzata, al retrotreno. Una mossa azzeccata, Bagnaia recupera stabilità in sella alla Desmosedici e fuga gran parte dei suoi dubbi in previsione gara. Il ducatista, nonostante non fosse il più veloce in assoluto, ha gestito la corsa in maniera esemplare, come forse non gli si era ancora visto fare in MotoGP. Perché Pecco finora aveva sempre vinto al termine di weekend in cui partiva da favorito, condotti da dominatore incontrastato o, comunque, con la consapevolezza di poter disporre – in caso di necessità – di un importante riserva di decimi sugli avversari. A Silverstone, invece, Bagnaia era parso in difficoltà anche nei primi giri - “Non pensavo di poter andare a podio dopo la partenza”, ha ammesso il piemontese. Pecco, è rimasto calmo; subendo gli attacchi di Rins senza scomporsi nel momento di difficoltà, reagendo con precisione quando la confidenza pian piano acquisita gli ha consentito di passare alla fase offensiva e guidando il gruppo senza stressare la gomma posteriore. 20 giri e un capolavoro di precisione – Bagnaia non ha mai commesso errori.
“Sabato ero disperato, in questo weekend ho rotto le scatole a tutti per cercare di risolvere i miei problemi. Devo ringraziare il mio team, il mio preparatore atletico e, in modo particolare, Vale e Casey”. Sì, perché Valentino Rossi e Casey Stoner, a detta di Pecco, si sono rivelati fondamentali per il successo del ducatista. I rivali storici - che a Silverstone vantano entrambi vittorie, rispettivamente nel 2015 e nel 2011 - hanno da tempo sepolto l’ascia di guerra che li divideva negli anni del dualismo infuocato: “La cosa bella è che, anche se sono stati grandi avversari, c’è molto rispetto tra di loro”, ha commentato Pecco. Sul fatto che Valentino, mentore di Pecco nella Riders Academy, dispensasse il suo pilota di consigli c’erano pochi dubbi. Più inaspettata invece la collaborazione di Stoner, che dopo gli apprezzamenti rivolti a Bezzecchi sembra sempre più legato al clan del 46, nonché piloti di Borgo Panigale.
“A suon di messaggi vocali ho parlato molto con Valentino in questi giorni, che mi ha aiutato a capire la situazione e il motivo per cui fossi nei guiai. Non era facile per lui essendo a casa, ma mi ha dato una grande mano con il consiglio di concentrarmi sulla gestione gomme e sulla loro temperatura. Lui è sempre molto presente e mi ha dato un grande supporto, anche morale, in questi giorni. Gli ho rotto tanto le palle” – ha esclamato Pecco riferendosi al nove volte campione del mondo. Parlando di Stoner, invece, ha raccontato: “Gli ho scritto chiedendogli come faceva ad essere veloce qui a Silverstone e la mattina della gara mi ha risposto. In questa pista serve avere molta trazione e ho provato a seguire la strada che mi ha indicato, anche se non sono riuscito al 100%”.