Sono stati moltissimi i piloti della MotoGP che hanno voluto mandare un messaggio a Jason Dupasquier e alla sua famiglia. Valentino, ai microfoni di Sky, aveva spiegato che in giornate così viene voglia di lasciare tutto e tornare a casa. Lo aveva detto anche dopo il pauroso incidente in Austria nel 2020, ma lo avrà pensato altre decine di volte in una carriera troppo lunga per non aver visto il peggio del motociclismo. Per una volta però, si è lasciato andare ad un pensiero sui social, cosa più unica che rara. Di notte, con un post in cui ricorda la sigla JDU (come Joey Dunlop) e spiega che, forse, correre è la maniera migliore per ricordare un pilota che non c’è più.
"Non conoscevo personalmente Jason Dupasquier, - ha scritto il nove volte iridato - non avevo avuto occasione di incontrarlo nel paddock, però lo seguivo in pista. Quest’anno stava andando forte, si era ripreso da un brutto infortunio ma era costantemente nel gruppo di quelli veloci.
Aveva uno stile aggressivo sulla moto, che insieme a quell’abbreviazione che si vedeva in tv di fianco al suo numero(JDU)mi ricordava il mitico Joey Dunlop. Le immagini di sabato sono state subito molto preoccupanti e la sera si era capito che le sue condizioni erano gravissime, però in queste situazioni non si sa mai tutto e ci si attacca anche alla minima speranza.
Domenica, un ora prima della gara, è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto sentire. È stata durissima mettersi il casco e salire in moto perché in un momento tutto perde senso, e ti chiedi che cosa ci fai ancora li.
Forse però il miglior modo di onorare e ricordare un altro pilota è proprio correre e cercare di dare il massimo, anche se purtroppo neanche questo può cambiare quello che è successo.
Ciao Jason, riposa in pace❤️"