“Valentino era un esperto di guerra psicologica, finché non ha trovato piloti più furbi di lui" – Sono parole di Ramon Forcada. L’esperto capomeccanico della MotoGP ha chiuso in questa stagione, al fianco di Andrea Dovizioso, la sua lunghissima carriera e adesso che non ha più vincoli non si fa problemi a dire tutto quello che pensa. Già nelle scorse settimane non aveva risparmiato critiche a Yamaha, rea di aver completamente abbandonato Andrea Dovizioso e di aver ascoltato solo Fabio Quartararo. Ora nel suo mirino c’è finito pure Valentino Rossi.
Forcada, che del Dottore è stato spesso avversario prima al fianco di Jorge Lorenzo e poi di Maverick Vinales, ammette che Rossi è stato uno dei più grandi piloti di tutti i tempi, ma non in termini di talento puro. La forza dell’italiano è stata un’altra: saper distruggere psicologicamente i suoi avversari. “Valentino – ha spiegato Forcada nel corso di una ospitata sul canale Youtube di Manuel Pecino - è stato lo stratega numero uno e abbiamo visto quanti piloti ha distrutto mentalmente durante la sua carriera. Però non ha più vinto dal 2009, perché altri sono arrivati e hanno combattuto sul suo stesso terreno. La generazione nuova è cresciuta sapendo quale era la vera forza di Rossi. Dani Pedrosa, Casey Stoner, Jorge Lorenzo, Andrea Dovizioso si dicevano ‘questo ragazzo è lì per essere battuto, non per altro’. Loro sono stati i primi a capirlo e sono quelli che ci sono riusciti ”. Poi è arrivato Marc Marquez e il resto è storia.
Parole, quelle di Forcada, che hanno scatenato i commenti dei tantissimi tifosi che Valentino Rossi ha ancora in Spagna, con il veterano dei capomeccanici della MotoGP che, però, sembra non curarsene più di tanto. Forcada, infatti, nella stessa intervista ha sparato a zero anche su Yamaha, chiedendo di riconoscere i giusti meriti a Fabio Quartararo per quello che è riuscito a fare nonostante una M1 che proprio non voleva saperne di andare forte. “A parte Pecco che è stato velocissimo, non so se la gente ha capito cosa ha fatto Fabio Quartararo – ha tuonato - Tanto di cappello, anche se non ha vinto il mondiale: trovarsi solo, con una moto che non si è evoluta e con un motore che non gira o gira pochissimo, con accelerazioni molto deboli e senza utilizzare tutti i sistemi aerodinamici e di livellamento che usava la Ducati, e riuscire comunque a giocarsi il campionato con Pecco, è un gran merito. Per me Fabio Quartararo è stato immenso".