Nelle ultime ore dell'anno solare è uso comune fare bilanci, riepiloghi, somme, operazioni in colonna. Ecco che in questi ultimi giorni del 2022, come da cerimonia, è arrivato il tradizionale "pagellone" di Carlo Pernat. Il manager genovese, su GPone, ha dato i voti ai protagonisti della stagione di MotoGP conclusasi una cinquantina di giorni fa a Valencia. Carletto ha premiato la Ducati con "lode a bacio accademico", promosso Aprilia (voto 8), incoraggiato KTM (voto 7), si è astenuto dal valutare la Suzuki e ha tagliato le gambe alla Honda con un 4 che, tradotto in lettere, significa insufficienza grave. All'appello manca solo la Yamaha, che da Pernat strappa una sufficienza risicata. A stupire, però, è la manica stretta con cui Carletto passa al vaglio il 2022 del pilota di punta di Iwata: Fabio Quartararo. Il Diablo, vicecampione del mondo, non ha convinto il procuratore di Enea Bastianini, che nei confronti del francese e della sua stagione a due facce ha elaborato un'interessante interpretazione.
"Crisi tecnica e crisi di pilota" - ha esordito Pernat riferendosi a Yamaha. "Nella prima parte di stagione, nessuno parlava della crisi tecnica della Yamaha, perchè Quartararo aveva 91 punti di vantaggio a metà campionato e nessuno pensava che lo perdesse, Per me è stata più una crisi del pilota, perchè Quartararo, che tecnicamente è superiore agli altri, è recidivo. nel Mondiale che ha vinto nel 2021 bisogno tenere a mente che negli ultimi quattro o cinque Gran Premi gli è venuto il 'braccino corto'. Insomma non era il Quartararo di sempre. Nel 2020 aveva vinto due Gran Premi e poi aveva detto che non reggeva la pressione. Qesto è un punto critico di Fabio; ovvero quando è sotto pressione, secondo me, perde un pò di lucidità. Sicuramente la Yamaha è una moto che nel complesso è inferiore a Ducati, ma non è possibile che per 10 gare (dal Sachsenring in poi, ndr), con 91 punti di vantaggio, fosse inferiore. Alla Yamaha do un 6,5 ma a Fabio do un'insufficienza, perchè un pilota che ha 91 punti di vantaggio non li butta via così. Tutto è cominciato quando ha steso Aleix Espargaro ad Assen".
In seguito Carletto ha anche analizzato la situazione dell'altra metà del box Yamaha, quello numero 21 di Franco Morbidelli: "Il 2023 sarà un anno cruciale per Morbidelli. Non penso che uno che, come lui, ha mostrato grandi cose in passato, possa improvvisamente perdere il suo talento. Il talento o ce l'hai o non ce l'hai, non si compra e non si vende. Quindi, credo che il 2023 sarà l'anno del riscatto. Ed è chiaro che per lui sarà più che determinante, perchè se non farà un bel campionato resterà in MotoGP, ma finirà in team di seconda fascia e questo farà grande differenza. Mi auguro che non sia un problema fisico, dovuto all'operazione al ginocchio. Io l'ho visto tranquillo, ma Franco in generale è una persona molto introversa e la tranquillità che mostra mi sembra un pò strana. E non va bene, perchè se hai giù un contratto e anche il tuo compagno si lamente, qualcosa la devi dire".