Valentino Rossi è il pilota più grande della storia? Punti di vista. Quello che possiamo dire senza sbagliarci, piuttosto, è che Valentino è di gran lunga il pilota più amato al mondo. Lo è secondo i numeri sui social, dove intrattiene oltre trenta milioni di follower (Instagram 14,6 milioni, Facebook 12 milioni Twitter 5,5 milioni), ma lo è soprattutto attraverso i tifosi in circuito, il merchandising in giro per il mondo e una MotoGP che ancora oggi gli deve moltissimo in termini di pubblico e di protagonisti. Così ci siamo chiesti chi, tra tutti, fosse il più grande fan di Valentino, quello che più di ogni altro ha consacrato la propria vita al culto del Doc. La risposta (la nostra) è Jorge Martinez, un camionista spagnolo di 46 anni: a Rossi ha dedicato il suo camion (sia dentro che fuori), il braccio sinistro con un tatuaggio, una casetta con un gran numero di cimeli e un paio di moto moto, oltre ad una schiera di caschi autografati. Valentino lo conosce da anni e lo incontra spesso, al punto da aver ricevuto un invito al Ranch dove - sopra al camino - ci sono appesi dei disegni fatti da lui. “Nessun problema, ma non parlo italiano”, ci dice quando lo contattiamo per un'intervista. “Conosco tante persone nel paddock, ma è tutta gente che ci lavora. Io sono diverso, perché i soldi, per seguire le corse di Valentino, li perdo. Sono un camionero loco”.
Jorge, partiamo dalle cose fondamentali: sei o non sei il più grande fan di Valentino Rossi?
“Non credo di essere il suo fan numero uno, di sicuro ci sono altri appassionati come me. Che ce ne siano di altrettanto pazzi però… di questo effettivamente ho i miei dubbi. Se mi chiedessero di mostrare quanto sono appassionato di Valentino potrei far vedere il mio tatuaggio, il mio camion, le mie moto o invitare le persone a vedere casa mia e 'La Cocinilla', il mio tempio dedicato a lui”.
Quando hai cominciato a seguirlo?
“Dalla sua prima gara nel 1996. Mi sono accorto subito che la mia personalità si specchiava perfettamente con la sua, siamo due pazzi. Da lì in poi sono sempre stato al suo fianco, non tiferò mai nessuno così”.
Quante gare hai visto?
“Moltissime. Con la mia moto, dalla Spagna, ho viaggiato per tutta Europa. Tutti i GP europei li ho visti andandoci con la mia moto. Al tempo non c'erano i social però, quindi non esistevo per nessuno. Ma la verità è che l'ho sempre seguito. Ero lì nell’anno del ritiro, quando l’ha annunciato in Austria. E da quando lo ha detto sono andato a trovarlo a TUTTI i GP, anche se c'era il Covid, sempre. Dall'Austria al suo ultimo giro a Valencia, dove mi ero messo esattamente nella curva in cui si è fermato. Adesso che corre in macchina sono andato a trovarlo alla 24h Spa, a Cheste (Valencia, ndr) e al Montmelò. La gara più bella? Tutte, perché anche solo vederlo vale la pena. Ma Welkom (nel 2004, prima vittoria Yamaha, ndr) sarà sempre speciale”.
E quando si è ritirato?
"Se ho pianto? Certo che ho pianto! Ma avevo giù pensato che se Valentino si fosse ritirato avrei continuato a seguirlo comunque. E così sto facendo, lo seguo nel suo campionato con le auto".
Tu lo hai incontrato in diverse occasioni. Quella che ti porti nel cuore?
“Ah, è vero che ho avuto la fortuna di incontrarlo molte volte, la più speciale però è stata senza dubbio nel 2014, quando ha autografato il mio camion al Ricardo Tormo di Valencia”.
Come spieghi Valentino Rossi a chi non lo conosce?
“È semplice: per me è stato e sarà sempre il miglior pilota della storia, è grazie a lui se il motociclismo di oggi è così. È una persona carismatica, fantastica con tutti i suoi fan”.
Come hai vissuto il 2015? E che pensi oggi di Marc Marquez?
“L'anno 2015 è già passato, non servirebbe a nulla parlare di nuovo di questo argomento. Avremmo potuto vincere il 10° mondiale e per me lo abbiamo vinto, anche se non abbiamo il trofeo. Ad ogni modo rispetto Marc così come tutti gli altri piloti, non sarò certo io ad augurare loro del male quando rischiano la vita a più di 300 km/h”.
Il tuo sogno con Valentino?
“L’ho già ampiamente realizzato quando nel 2019 mi ha invitato personalmente nel suo Ranch per vedere la 100 km dei Campioni. Non posso chiedere di più, perché tutto quello che ho chiesto mi è stato concesso e gliene sarò eternamente grato”.
Raccontarvi la fede di Jorge a parole è pressoché impossibile. Quindi abbiamo aggiunto delle foto e le abbiamo fatte commentare a lui.
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