Le immagini sono suggestive: da un lato c’è la Suzuki GSX-RR di Alex Rins con il rosso al posto del classico azzurro, dall’altro c’è Livio Suppo con una divisa dello stesso colore. A parlare, sui social, è Alex Rins: “Vi presento l’AR42, Team MotoGP 2023: dopo mesi di trattative, Suzuki MotoGP ci ha ceduto la GSX-RR per essere in MotoGP la prossima stagione con un team manager che sicuramente conoscete. Grazie a tutti i nostri sponsor per averlo reso possibile”. Peccato soltanto che il 28 dicembre, in Spagna, si festeggi quello che da noi è il primo d’aprile. D’altronde Alex Rins ha già un contratto con il Team LCR Honda e Livio Suppo ha spiegato a più riprese che prendere le moto in affido gestendole da privato non era possibile. Ha anche detto però, senza scendere nei dettagli, di aver lavorato per mesi ad una soluzione per salvare il lavoro della squadra, cosa che però non è stata possibile a causa di alcune decisioni prese dalla Dorna. Oltretutto, come è noto da mesi, Suzuki ha deciso di distruggere le moto e, allo stesso tempo, di chiudere il sito e tutte le pagine social collegate al racing. Livio Suppo, divertito dal post, ha scritto così: "Sarebbe stato bello!!! Grande Alex!!! in bocca al lupo!!!". E vista la marea di commenti in cui si chiedevano spiegazioni sotto al post, Alex ha voluto specificare: "Mi spiace se ci avete creduto ragazzi! Oggi è 'El Día de los Santos Inocentes' in Spagna, il nostro primo aprile, un momento in cui facciamo scherzi a chi vogliamo bene. Mi sarebbe davvero piaciuto che fosse vero, adesso però abbiamo un progetto importante davanti e ci concentreremo su quello".
Se Alex Rins continua a mettere il dito nella piaga però, ha più di un motivo valido per farlo: la Suzuki era veloce e competitiva, al punto da permettergli di vincere due delle ultime tre gare della stagione. Il che, a ben vedere, è un dato senza precedenti per il mondo del motociclismo, in quanto mai prima d’ora una squadra ufficiale si era ritirata da vincente. Ad ogni modo, con un annuncio così viene voglia di pensare a dove sarebbe arrivata questa squadra: una moto soltanto, poco sviluppo e tanto cuore l’avrebbero resa una piccola poesia in un mondo di numeri. Non ne avremo mai la controprova, ma viene da pensare che qualcosa di buono l’Alex Rins 42 avrebbe potuto farlo. Livio Suppo, lo sanno anche i muri a Bologna, con la polo rossa un mondiale l’aveva già vinto.