Con l’introduzione delle sprint race rischia di cambiare ogni valore in campo. Ne è convinto Andrea Dovizioso che in questi giorni ha rilasciato una lunga intervista alla rivista tedesca Motorsport Magazin in cui non ha risparmiato critiche al nuovo format dei fine settimana di gare. Per l’ex pilota di Ducati e Yamaha c’è il serio rischio di falsare i valori n campo, con i piloti capaci di fare da subito giri veloci che potrebbero essere avvantaggiati rispetto a quei colleghi che, invece, hanno un approccio più metodico alle corse.
I nomi che gli vengono in mente, anche se non li fa esplicitamente, sono quelli di Jorge Martin e Aleix Espargarò, due che sul giro secco sono praticamente imbattibili e che con le sprint race potrebbero mettere nel sacco punti importanti in ogni fine settimana di gara. “Si creeranno più dinamiche da gestire, ma temo che non cambierà molto lo spettacolo - ha spiegato Dovizioso, illustrando tutti i suoi dubbi sul nuovo format - Fisicamente sarà più difficile affrontare due gare. Sarà più difficile soprattutto quando si corre su piste che richiedono uno stile di guida più impegnato. Penso ad Austin, Sepang, Assen e Mugello. Secondo me metterà a dura prova tutti i piloti. Questo nuovo regolamento però potrebbe anche essere un vantaggio per i piloti veloci in qualifica perché, potendo partire dalle prime posizioni, potranno sfruttare condizioni più facili che potrebbero giovargli in gara, portandoli a guadagnare più punti rispetto a piloti più metodici”.
Quella di Dovizioso non è una bocciatura, ma poco ci manca, con il pilota di Forlì che ha anche voluto rispondere a quelle voci secondo cui per lui potrebbero aprirsi le porte del mondiale Superbike. Non ha smentito che qualche offerta ci sia stata, ma è stato categorico sul rifiuto: “Sono abituato ai prototipi, tutta la mia carriera è stata con i prototipi. Non credo di poter fare bene con moto di serie, per quanto elaborate e sviluppate perché dovrei rivedere il mio stile di guida e ricominciare tutto come se fossi a inizio carriera. E’ qualcosa che non mi interessa”. Anche se l’idea di provarci, magari dando un finale differente alla sua storia con Ducati, probabilmente lo ha sfiorato, con il Dovi che ci tiene a ribadire che il marchio di Borgo Panigale è quello che porterà per sempre nel cuore: “Quando una storia come la mia e di Ducati finisce così è sempre un peccato, anche perché sono una persona che cerca di avere un buon rapporto con tutti – ha aggiunto il pilota di Forlì - Ma in questo caso, purtroppo, è finita male. Però ci tengo a precisare che non ho un brutto rapporto con la Ducati come azienda, ho un pessimo rapporto con alcune persone della Ducati. È diverso”. Anche in questo caso non fa nomi, ma il sospetto che si parli di Gigi Dall’Igna è più che concreto, con Dovizioso che, comunque, preferisce non confermare.
Conferma, invece, di avere qualche rimpianto per alcune scelte fatte nel corso della sua carriera. E probabilmente tra questi c’è anche il rifiuto della sella che Aprilia gli aveva offerto e la decisione di provarci con il team satellite di Yamaha. “Ho decisamente dei rimpianti nella mia carriera – ha concluso - chi sostiene il contrario, ossia di non avere rimpianti, è un bugiardo. Ci sono sempre cose che si sarebbero potute fare meglio. Ma sono complessivamente soddisfatto della mia carriera e della mia vita“.