“Ho sempre sognato di avere un ca…sco così” – Ieri Valentino Rossi s’è limitato al ringraziamento istituzionale, ma oggi, sui social, ha fatto una uscita delle sue, tornando sulla notizia dell’installazione che la città di Pesaro ha voluto tributargli. Un enorme casco con i colori del Dottore e che da ieri accoglie cittadini e visitatori alle porte della cittadina marchigiana, quella città che per Valentino Rossi ha rappresentato l’inizio di tutto, sin da quando, con la Sandroni 125, provò per la prima volta una moto da gran premio grazie anche all’interessamento di Carlo Pernat.
“Pesaro è la città di Valentino e questo è un grande omaggio alla sua carriera. Valentino Rossi è una leggenda mondiale, uno degli sportivi più forti dei nostri tempi. Siamo orgogliosi di dedicare a lui questo casco" – ha detto il sindaco Ricci, prima di passare la parola proprio a Valentino Rossi, in un piazzale D’Annunzio che ora sarà contraddistinto dal giallo e dal blu dell’enorme installazione. "Sono davvero contento per questo omaggio - ha dichiarato il Dottore - perché per me Pesaro è una città molto importante: mio padre è nato qui e i miei genitori si sono conosciuti a Pesaro. Io sono cresciuto a Tavullia, ma vengo tante volte qui a Pesaro: è la mia seconda casa. Grazie a tutte le persone che hanno lavorato al progetto e a tutti quelli che sono venuti qui oggi. Questo casco è bellissimo, mi piace veramente molto, è un vero onore per me”. Parole che poi, oggi, ha in qualche modo ripetuto, ma scegliendo i social e un linguaggio molto più scanzonato: “Ho sempre sognato di avere un ca…sco così”.
Battute a parte, però, a preoccupare Valentino Rossi sembra essere altro e si è capito anche ieri, proprio in occasione dell’inaugurazione: il futuro della MotoGP. “Io spero davvero che tutti i tifosi, tutti gli appassionati, continuino a guardare le corse in moto e a tenere vivo l’interesse per questo sport. Sono sempre stato un grande appassionato di moto e sono felice perché, anche grazie alla mia carriera, si è appassionata tanta gente. Persone che hanno seguito da più vicino le moto e che adesso devono continuare a farlo, anche perchè ora abbiamo tanti piloti giovani in MotoGP, che corrono per noi e la VR46”.